Lodi: un morto e 10 feriti per un branco di cinghiali sull’A1

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Un uomo di 28 anni è morto alle 4 del 3 gennaio in un grave incidente sull’Autosole fra Lodi e Casalpusterlengo causato dal passaggio di cinghiali. Nell’incidente sono rimaste ferite altre 10 persone, fra cui cinque minorenni.
Secondo la ricostruzione della polizia stradale, nell’ incidente sono rimaste coinvolte tre macchine che andavano in direzione Sud. La prima ha investito due cinghiali e si è fermata. Una seconda auto arrivata ha investito le carcasse degli animali e poi urtato il veicolo fermo. Il conducente è sceso, probabilmente per chiedere aiuto, ed è stato travolto da una terza vettura, una Polo, che poi si è scontrata con le due auto ferme. Il conducente della Polo è morto sul colpo, la fidanzata di 27 anni è stata trasportata in gravissime condizioni, in codice rosso, all’ospedale di Lodi; mentre a Parma, sempre in codice rosso, è stato portato l’uomo travolto.

Intanto in Toscana i coltivatori diretti manifestano per i danni causati proprio da branchi di cinghiali. Coldiretti Toscana afferma: «L’escalation dei danni, delle aggressioni e degli incidenti che causano purtroppo anche vittime, è il risultato della incontrollata proliferazione degli animali selvatici con il numero dei cinghiali presenti in Italia che ha superato abbondantemente il milione, con una diffusione che ormai si estende dalle campagne alle città. Solo in Toscana si stimano 250-280mila cinghiali con danni per il settore agricolo che superano i 10 milioni di euro, dichiara Fabrizio Filippi presidente di Coldiretti Toscana, nel commentare il gravissimo incidente stradale sull’autostrada A1 in carreggiata Sud, tra Lodi e Casalpusterlengo con un tamponamento a catena per un gruppo di cinghiali che ha attraversato la carreggiata e causato una vittima e dieci feriti, tra cui 3 bambini. «Negli ultimi dieci anni – sottolinea Filippi – il numero dei cinghiali presenti è praticamente raddoppiato. La sicurezza nelle aree rurali e urbane – denuncia – è a rischio per il loro proliferare con l’invasione di campi coltivati, centri abitati, strade ed anche autostrade dove rappresentano un grave pericolo per le cose e le persone».

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