Lavoro e occupazione: nel terzo trimestre dati negativi, lo rileva l’Istat

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Proprio mentre è partita la lettera di conferma degli impegni del Governo italiano con Bruxelles, nella quale Conte promette interventi virtuosi, gli organi deputati al controllo nel settore del lavoro emettono dati e giudizi sostanzialmente negativi.

L’occupazione è in calo con il Pil nel terzo trimestre dell’anno: la Nota congiunta del ministero del Lavoro, Inps, Inail e Istat conferma il passo falso per il lavoro su base congiunturale (-0,2% secondo il dato Istat) anche se si registra un aumento su base tendenziale (+0,6%, pari a +147.000 unità) e il tasso di occupazione resta stabile sui massimi al 58,7%.

Nel periodo – secondo i dati del ministero del Lavoro sulle posizioni lavorative, ovvero i singoli contratti di lavoro – frenano i contratti a termine (-27.000 unità) rispetto al secondo trimestre mentre la crescita su base annua resta sostenuta (+256.000). Nel complesso per il ministero le posizioni lavorative crescono di 15.000 unità sul trimestre precedente e di 373.000 unità rispetto al terzo trimestre 2017.
Per l’Inps che guarda solo alle imprese private (esclusi i domestici e gli agricoli) le posizioni lavorative sull’anno aumentano di 405.000 unità. Le dinamiche del mercato del lavoro – si legge nella nota – risultano allineate a quelle del Pil, anche esse contraddistinte da un lieve calo congiunturale (-0,1% dopo quattordici trimestri di espansione) e da un aumento su base annua (+0,7%) rallentato in confronto al periodo precedente. L’input di lavoro misurato in termini di Ula (Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno) registra una dinamica leggermente migliore di quella del Pil a livello congiunturale (+0,1%) e inferiore su base tendenziale (+0,3%). Il tasso di occupazione destagionalizzato risulta pari al 58,7%, stabile in confronto al trimestre precedente a sintesi di un lieve aumento per gli uomini e di un calo per le donne.
L’indicatore supera di oltre tre punti il valore minimo del terzo trimestre 2013 (55,4%) tornando ai livelli pre-crisi e sfiorando il livello massimo del secondo trimestre del 2008 (58,8%).
Prosegue la crescita tendenziale dell’occupazione dipendente in termini sia di occupati (+0,5%, dati Istat) sia di posizioni lavorative riferite ai settori dell’industria e dei servizi (+2,1%, Istat, Rilevazione Oros). Il lavoro indipendente torna a diminuire a livello congiunturale (-28 mila occupati, -0,5%) mentre continua ad aumentare in termini tendenziali (+53 mila occupati, +1%). Gli infortuni sul lavoro con esito mortale accaduti e denunciati all”Inail nel terzo trimestre del 2018
sono stati 277 (di cui 189 in occasione di lavoro e 88 in itinere), in aumento rispetto al terzo trimestre del 2017 di 64 casi.

Sono dati non certamente positivi, vedremo se saranno recepiti negativamente dalla Ue, che non a caso, ha rinviato il suo giudizio sulla manovra ad inizio 2019, quando la situazione dovrebbe essere più chiara.

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