Manifestazione contro il clima di repressione e a sostegno di Magherini

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Un lungo comunicato di tutte le sigle anarcoinsurrezionaliste, centri sociali, associazioni pro migranti e del vasto arcipelago dei contestatori di sinistra annuncia una manifestazione di protesta, sabato 17 novembre, a Firenze, contro la repressione e a sostegno della famiglia Magherini, ovviamente contro l’assoluzione dei tre carabinieri.

«Sabato saremo in corteo a Firenze per manifestare contro il pesante clima di razzismo e repressione che sentiamo sempre più forte a Firenze come in tutta Italia. Il corteo partirà da Piazza Ognissanti, per sostare davanti alla caserma dei carabinieri autori dello stupro alle due studentesse Usa e da dove è partita la pattuglia dei carabinieri responsabile della morte di Riccardo Magherini. Proseguirà per via Palazzuolo, strada di convivenza etnica dove ci incontreremo con l’associazione Palazzuolo Strada Aperta, nel segno dell’antirazzismo. Il corteo si dirigerà poi per la Prefettura, passando da San Lorenzo, per denunciare le disposizioni prefettizie di controllo sui Cas e più in generale le politiche del governo 5Stelle-Lega con l’approvazione del Decreto Salvini. Passando da Piazza Duomo e Piazza Repubblica passeremo in Piazza Signoria sotto le finestre del Sindaco Nardella, sceriffetto di questa città, che ha fatto della sicurezza e della lotta al degrado uno dei suoi principali cavalli di battaglia, nel solco del precedente ministro dell’interno Minniti e del suo ex sponsor Renzi. Il corteo si concluderà quindi in Piazza San Firenze. Con questa manifestazione vogliamo esprimere anche la forte solidarietà verso la famiglia e gli amici di Riccardo Magherini, morto nel marzo del 2014, ed i cui esecutori sono stati assolti giovedì 15 novembre dall’accusa di omicidio colposo. Già le sentenze di primo grado e l’appello avevano molto sminuito le responsabilità dei tre carabinieri che fermarono Riccardo, la Cassazione ha annullato anche le lievi condanne, legittimando di fatto l’uso della violenza nei fermi di polizia, ennesimo precedente che, viste anche le nuove diposizioni sull’ordine pubblico che prevedono uso dei taser e danno ancor maggior potere alle forze di polizia, non farà altro che aumentare la lunga scia di morti che lasciano le nostre forze dell’ordine. Per un caso Cucchi dove forse si sta ottenendo giustizia, ve ne sono altri 20 che restano impuniti, da Giuseppe Uva, a Federico Aldrovandi a Riccardo Magherini. Se ce ne fosse bisogno questa sentenza ci conferma che la giustizia è molto difficile vederla trionfare nei tribunali e che sta a noi mantenere una memoria collettiva di quanto succede».
E ancora: «Il corteo sarà l’occasione per esprimere la solidarietà forte verso i compagni/e condannati per i fatti delle Piagge e per tutti/e gli antifascisti in carcere, sotto processo e d’indagine. A Firenze il 24 ottobre 8 antifascisti sono stati condannati ad 1 anno di carcere per aver impedito nel dicembre 2014 un presidio di Forza Nuova nel quartiere delle Piagge. Dopo aver protetto allora i neofascisti, oggi lo stato condanna chi continua a sostenere con fermezza i valori di libertà e uguaglianza, contro ogni rigurgito fascista. Tanti altri sono i processi che compagni e compagne in tutta Italia sono costretti ad affrontare per il proprio impegno politico e sociale, in un sistema che sempre di più reprime ogni forma di dissenso. Centinaia di persone sotto inchiesta, processo, in carcere. Insieme a questi non a caso ci sono anche simboli delle istituzioni, come il sindaco di Riace Mimmo Lucano e persino della Chiesa come il Parroco di Vicofaro Don Biancalani, anch’essi veri e propri perseguitati, contro cui vengono utilizzate le armi dei tribunali come dell’isolamento politico, per la colpa di manifestare con forza il proprio dissenso fino al punto di rivendicare la violazione della legalità a fronte di leggi ingiuste. E questo lo Stato, sempre più autoritario, non lo può consentire».

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Il documento va avanti: «La situazione di oggi viene da anni di politiche basate su paura ed emergenza, in cui la sicurezza e la lotta al degrado si sono trasformate nel principale campo di scontro politico. Anni di governi di centro sinistra in cui personaggi come Renzi e Minniti, hanno spianato la strada alle politiche della Lega. Firenze e Nardella ne rappresentano un buon esempio. Il nostro sindaco sceriffo sta cercando la propria rielezione a forza di slogan securitari, di invocazione di legge ed ordine mentre la desolazione sociale ed i veri problemi popolari non vengono affrontati lasciando spazio ad ulteriore rabbia e risentimento. Una città il cui prefetto, Laura Lega appunto, firma ordinanze razziste che prevedono controlli mirati nel centri per rifugiati, fino al controllo della corrispondenza e dello scontrino in caso del possesso di una bicicletta, quando si dice essere prevenuti…Lo stesso prefetto e lo stesso Sindaco che firmano l’osceno patto per il Controllo di vicinato, che introduce la delazione in un sistema in cui viene del resto ampliata la legittima difesa e l’uso delle armi. Non può sorprendere che in questo contesto, un razzista come Salvini, affiancato dai 5 Stelle, abbia sfornato l’ennesimo decreto sicurezza. Un decreto che rafforza le misure razziste contro immigrati e rifugiati, un decreto che introduce, inoltre, tutta una serie di reati legati alle lotte sociali e politiche. Chi si illude oggi che solo gli immigrati saranno colpiti, e chi se ne frega, avrà cattive sorprese in seguito, che sia in una scuola, sul posto di lavoro o in uno stadio. Salvini e Di Maio, sotto un apparente populismo, stanno definitivamente trasformando il conflitto sociale in ordine pubblico, un sistema in cui repressione e controllo sono le chiavi con cui viene conformata l’intera società. Un governo apertamente razzista e sessista, che introduce col decreto Pillon un ulteriore tassello nell’attacco ideologico alle politiche laiche e alle conquiste sociali frutto di anni di lotte.

Il 17 novembre è l’anniversario della feroce repressione del regime dei colonnelli in Grecia, con l’attacco all’Università di Atene, e data internazionale di mobilitazione degli studenti.Crediamo che anche a Firenze, studenti, reti antirazziste ed antifasciste, collettivi e centri sociali, sindacati di base, tutti coloro che lottano contro le disuguaglianze e le sopraffazioni di un sistema sempre più violento, debbano essere in piazza per manifestare la solidarietà nei confronti dei compagni processati e condannati, siano essi il sindaco Lucano o un semplice militante, perché deve essere chiaro che di fronte alla persecuzione e all’isolamento la risposta deve essere la solidarietà. Scendiamo in Piazza contro il decreto Salvini e contro il governo Lega-Cinque Stelle, che dietro ad un fumo pieno di propaganda fanno ben vedere autoritarismo e repressione».

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