Rating dell’Italia (Baa3) è retrocesso quasi a livello spazzatura

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Il declassamento di Moody’s fa retrocedere l’Italia portando il merito di credito al livello di Romania, Ungheria e Portogallo. E se si guarda al di fuori del Vecchio Continente, il giudizio che ora l’agenzia di rating ha assegnato al nostro Paese è lo stesso attribuito al Sudafrica e alle Bahamas. Tutti al gradino Baa3, ad appena un passo dal giudizio spazzatura (non investment grade). Con il risultato che il giudizio sull’affidabilità del nostro Paese è peggiore di quello di Stati come Bulgaria e Colombia che – sempre stando ai criteri di Moody’s – possono continuare a vantare un rating Baa2 che l’agenzia di valutazione riconosce anche a Uruguay, Filippine, India e Indonesia.
C’è poi da ricordare che fra i Paesi deboli dell’Europa e che si apparentano all’Italia per la precipua collocazione nell’area della periferia dell’Eurozona, ci sono Spagna e Portogallo entrambi premiati di recente da una promozione da parte di Moody’s. Madrid si è guadagnata un avanzamento a Baa1 (da Baa2′ con outlook stabile già ad aprile scorso, mentre una settimana fa il ben più fragile Portogallo ha riconquistato il livello di investment grade. Una prestazione ancora più brillante viene riconosciuta alla Slovenia, finita nel 2016 sull’orlo del livello spazzatura (quel Baa3 ora toccato all’Italia) per poi fare un doppio salto nel solo giro di un anno salendo nel 2017 a Baa1, appena sotto upper medium grade). A languire nelle retrovie, ovviamente, c’è sempre la Grecia che, appena riemersa dal salvataggio europeo e dal commissariamento della Troika, resta ferma a B3, ossia il grado più elevato di rischio nella cosiddetta fascia altamente speculativa.

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