Pd Toscana: Simona Bonafè prima donna segretario. «Il congresso è finito, il partito è un po’ ammaccato».

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Non fa molto caso al fatto di essere la prima donna segretario regionale del Pd in Toscana. Simona Bonafè pensa piuttosto al compito che l’aspetta: ricompattare il partito e puntare a vincere le comunali del 2019, soprattutto a Firenze, e le regionali del 2020. Il giorno dopo il successo netto (oltre il 63%) sull’orlandiano Valerio Fabiani, per lei conta solo il dato della partecipazione alle primarie, «quasi 46mila toscani si sono recati a votare in una domenica di ottobre», ribadisce più volte, e quella che vorrebbe fosse la parola d’ordine del Pd toscano: «Il congresso è finito, lavoriamo insieme, lavoriamo per l’unità, per ricostruire un partito che dopo le ultime elezioni è quanto meno un po’ ammaccato».

Insieme a Riccardo Trallori, che ha coordinato le primarie di ieri, e a Lorenzo Becattini che l’ha seguita passo passo in quest’avventura, Simona Bonafè ha voluto incontrare subito i giornalisti per ribadire come il Pd sia diverso dagli altri partiti: «Il nostro è davvero un processo partecipativo per la scelta dei dirigenti». Il dato dei quasi 46mila elettori, nella sola Toscana, è centrale, assicura Bonafè ricordando che i Cinquestelle, quando fecero le parlamentarie ebbero circa 39mila clic da tutta Italia, nella piattaforma di un’azienda privata, ha aggiunto Trallori. E non era andata molto meglio alla Lega «per le primarie votarono in 8.000 in tutta Italia. Noi da questa grande partecipazione vogliamo ripartire – dice la segretaria da sempre vicina a Matteo Renzi, anche lui ieri sera l’ha chiamata subito dopo il risultato -. E’ un’iniezione di fiducia in vista delle amministrative in 188 Comuni in programma a primavera, tra i quali Firenze, Prato e Livorno. E quest’ultimo vogliamo riconquistarlo. Ora dobbiamo dare risposte di sinistra a quegli elettori che forse hanno votato M5S o Lega perchè delusi dalla mancanza di risposte».

Ma il cammino della neo segretaria non sembra facilissimo. Dovrà vedersela con la minoranza guidata dagli orlandiani di Valerio Fabiano, che ha ottenuto quasi il 36,77%, e delusi di Renzi. «Ma io oggi sono il segretario di tutti», conclude assicurando che ora penserà al vice, alla segreteria e alla direzione. E naturalmente al modo di allargare un Pd che, da solo, non basta per vincere nemmeno in Toscana.

Sandro Bennucci

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