1000 alunni accolgono il presidente Mattarella, che inaugura l’anno scolastico

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato accolto dall’ovazione di oltre mille studenti e dei loro docenti, provenienti da 122 scuole di tutta Italia, all’ingresso nel Palasport di Portoferraio, all’Elba, per la cerimonia ufficiale di inizio dell’anno scolastico. Il Capo dello Stato è stato accolto con l’inno di Mameli intonato da un coro di bambini. Sono 1.096 i giovani studenti che affollano il palazzetto della scuola e provengono da 122 scuole di tutta l’Italia. Mattarella è entrato accompagnato dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. Un lungo applauso in piedi dedicato ai bambini morti nel crollo del Ponte di Genova, chiesto dal presentatore Flavio Insinna, è stato tributato dagli studenti. All’evento era presente anche una delegazione di studenti di scuole della zona rossa di Genova.

«La scuola deve unire e non dividere o segregare. La scuola deve moltiplicare le opportunità, non ridurle. La scuola deve generare amicizia, solidarietà, responsabilità e mai seminare odio, rancore, volontà di sopraffazione, discriminazioni di qualunque genere! Settant”anni fa, nel settembre del 1938, la stagione scolastica -ha ricordato il Capo dello Stato- si apriva con l’espulsione dalla scuola pubblica di tutte le ragazze e i ragazzi, le bambine e i bambini ebrei. E con il licenziamento dei professori di origine ebraica. Una legge aveva dato forma a un razzismo di Stato: è una delle pagine più brutte e tristi della nostra storia. Liliana Segre -come altri- ha ricordato, in questi giorni, il suo trauma di bambina esclusa dalla scuola che era e sentiva propria. La feroce discriminazione subita. Questa è una lezione che non dobbiamo mai dimenticare.
Poi ha affrontato il tema della sicurezza negli edifici scolastici: «La sicurezza della scuola presuppone anche la sicurezza dei suoi edifici. E’ un tema di primaria importanza, che impone fermezza e responsabilità a tutte le autorità pubbliche. Le famiglie hanno diritto alla sicurezza e alla tranquillità dei ragazzi».

Una tirata d’orecchi ai genitori bulli: «Non possiamo ignorare che qualcosa si è inceppato, che qualche tessuto è stato lacerato nella società. Alcuni gravi episodi di violenza – genitori che hanno aggredito gli insegnanti dei propri figli – rappresentano un segnale d’allarme che non va sottovalutato. Il genitore-bullo non è meno distruttivo dello studente-bullo, il cui rifiuto cresce sempre di più nell’animo degli studenti, a scuola e nel web».

Il ministro Bussetti ha ricordato «con affetto e commozione le giovani vittime del crollo del Ponte Morandi che non potranno frequentare questo anno scolastico. A loro, ai loro genitori, alle loro comunità scolastiche, a tutta Genova, va il mio pensiero e la mia vicinanza». In ricordo delle vittime di Genova si è levato un applauso da parte di tutti i presenti.

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