Immigrato irregolare, accusato di reati contro il patrimonio, non può essere espulso perché ha l’epatite

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Ladro seriale e immigrato non regolare, ma non può essere espulso perché ha l’epatite. È la decisione del giudice di pace di Reggio Emilia che, come riportato da diversi quotidiani locali, ha annullato il provvedimento di rimpatrio decretato da Questura e Prefettura nei confronti di un 35enne di nazionalità georgiana. L’uomo, si legge nella sentenza, «ha il diritto riconosciutogli dalla Costituzione italiana di potersi curare prima di fare rientro in patria». Il georgiano si era reso protagonista di una serie di crimini in città, tra furti e reati contro il patrimonio, e per questo era scattata l’espulsione. Tuttavia il suo legale, Ernesto D’Andrea, aveva impugnato il provvedimento con un ricorso, appellandosi a una sentenza della Corte costituzionale del 2001 che sancisce il diritto alla salute come «strettamente inerente alla persona umana che compete a tutti, anche agli stranieri qualunque sia la loro posizione rispetto alle norme che regolano l’ingresso e il soggiorno nello Stato».

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