Le concessioni demaniali, la Bolkenstein e la nuova legge regionale

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Bagnanti sulla spiaggia a Tirrenia (Pisa), 3 luglio 2015. ANSA/FRANCO SILVI

La legge regionale sul Demanio marittimo, appena approvata dal Consiglio Regionale, ha scatenato, come prevedibile, la solita ridda di commenti del club degli scontenti permanenti; ma, lasciando perdere la demagogia ed i falsi luoghi comuni con i quali gli agitatori di professione sparano sui media e leggendo il testo approvato, emergono con chiarezza gli elementi positivi della nuova normativa, che ha il pregio di offrire una opportunità agli imprenditori del settore, allontanando lo spettro delle gare ipotizzate dalla Bolkenstein.

In primo luogo la nuova legge regionale non mette a gara un bel niente. Invece di arrampicarsi sugli specchi, applica una norma nazionale vigente, che consente a chi è oggi titolare di una concessione demaniale marittima, di protrarre la propria attività, fino ad un massimo di ulteriori venti anni, dichiarando gli investimenti che si intendono fare per valorizzare e tutelare l’area in concessione medesima.

L’iniziativa è assolutamente individuale e può essere attivata esclusivamente dall’attuale titolare di una concessione demaniale marittima. In caso di istanze concorrenti, il comune valuta quale sia il progetto migliore. La legge, e questa è la seconda novità importante, nel caso il progetto del concessionario non venga approvato, riconosce allo stesso il diritto all’immediato indennizzo, determinato nel 90% del valore dell’azienda. Si tratta di una novità assai rilevante, che riconosce la fondatezza degli indirizzi giurisprudenziali ormai affermatisi sia a livello nazionale che comunitario.

Va detto con chiarezza che la norma non risolve la vertenza Bolkenstein, che richiede l’intervento del Governo e soprattutto che non è in grado di fornire una risposta esauriente per tutti gli attuali concessionari. Si tratta di uno strumento che può aiutare molte imprese ad uscire dall’attuale impasse che ne ha bloccato lo sviluppo per troppi anni.La norma è stata messa a punto sulla spinta e con il positivo contributo dei comuni costieri della Toscana, fortemente interessati a salvaguardare e valorizzare il patrimonio delle imprese balneari della Regione, e di questo va dato atto.

Confesercenti Toscana e FIBA Toscana sono convinte di aver contribuito a realizzare un importante strumento di supporto al settore balneare regionale e per questo ringraziano, per il lavoro svolto, gli amministratori ed i Consiglieri regionali che su questo tema si sono impegnati.

Firenze, 4 Maggio 2016

Fabrizio Lotti

Presidente regionale FIBA Toscana

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