Il Mare Mediterraneo è stato definitivamente liberato dalla presenza delle Ong. Prima l’azione di Minniti e il suo codice di comportamento ne aveva ridotto il numero, adesso le mazzate di Salvini e il divieto di approdo hanno convinto i dannosi (per l’Italia) taxi del mare di abbandonare definitivamente l’andirivieni Libia – coste italiane con carichi di migliaia di presunti profughi e di rifugiarsi nella più accogliente Spagna del governo di sinistra, che però sta già tirando il freno, vista la mala parata.
Dopo Nave Aquarius anche la ong spagnola Open Arms ha annunciato che cessa i salvataggi dei migranti al largo della Libia e si ritira in Spagna, denunciando una criminalizzazione delle ong nel Mediterraneo centrale. «Nel corso delle prossime settimane, Proactiva Open Arms si unirà alle operazioni di salvataggio nello Stretto di Gibilterra e nel Mare di Alboran che separano Marocco e Spagna, che sono coordinate dalla guardia costiera spagnola», ha annunciato la ong in un comunicato. «Le intense campagne di criminalizzazione delle ong nel Mediterraneo centrale e l’avvio di politiche disumane hanno provocato non solo la chiusura dei porti di Italia e Malta, ma la paralisi di numerose organizzazioni umanitarie di salvataggio, come pure l’aumento del flusso migratorio verso il sud della Spagna», scrive la ong per motivare la sua decisione. La missione di Proactiva Open Arms, che comincerà nelle prossime settimane, si prolungherà finché la pressione migratoria durerà nel sud della Spagna e finché sembrerà necessario, aggiunge.
Adesso a raccattare i presunti profughi restano solo le navi della nostra Guardia costiera, alle quali dovrebbero essere fornite precise regole d’ingaggio, senza sconfinamenti, ad esempio, nelle acque territoriali di Malta.
