Crolli d’infastrutture: il disastro di Genova, molti precedenti negli ultimi 6 anni

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La tragedia di Genova è appena avvenuta, è presto per esprimere giudizi e le responsabilità le accerterà la magistratura. In passato avvertimenti sullo stato di manutenzione del nostro sistema autostradale sono arrivati subito dopo qualche tragedia.

In un articolo dettagliato, elaborato dopo l’ennesimo crollo, esperti intervistati dal Fatto Quotidiano, il 22 maggio 2017, avvertivano che la viabilità in Italia si stava avvicinando a un punto di rottura: «Buona parte della rete infrastrutturale di valenza nazionale è infatti stata concepita tra gli anni Settanta e Ottanta e il ritardo accumulato nella manutenzione non è smaltibile in breve tempo», affermava al quotidiano l’ingegner Fulvio Soccodato, responsabile dell’assetto rete di Anas.

Interpellato sempre dal Fatto, anche il professor Pier Giorgio Malerba, docente del Politecnico di Milano, riassumeva così la questione: «Tutte le opere hanno un ciclo di vita. Quello dei ponti viene generalmente definito in 100 anni, se soggetti a regolari attività di ispezione e manutenzione. Di fatto, nei maggiori paesi industrializzati si è rilevato che, a causa dell’esposizione agli agenti atmosferici, dell’aumento dei transiti e di manutenzioni carenti o inefficaci, la vita media in piena sicurezza è di circa 60 anni. Questo non vuol dire che al 61esimo anno il ponte crolla, ma che è meno affidabile»

Un ulteriore contributo in un dettagliato articolo de La Stampa, del 10 marzo 2017, che avrebbe già dovuto mettere una pulce nell’orecchio al governo (Gentiloni) di allora.

Premesso che «siamo il Paese in cui resistono egregiamente, e sono ancora percorribili, perfino con i camion, ponti fabbricati in pietra duemila anni fa e crollano quelli recenti in cemento armato, anche senza terremoti e frane, dalla Lombardia alla Sicilia», a cosa sono dovuti i crolli? Certo, un ponte e un viadotto non sono mai un’opera ordinaria, presentano insidie. Eppure pare fuori dal mondo il collasso della struttura.
I ponti moderni sono costruiti in calcestruzzo armato, una miscela di cemento, acqua , sabbia e ghiaia che viene «armata» con sbarre di ferro e acciaio. Inventato per caso a metà del XIX secolo, è oggi il materiale di costruzione più diffuso nei Paesi moderni e permette arditezze ingegneristiche irrealizzabili con altri materiali, come grandi dighe e ponti. È un materiale che conosciamo tutti, ma quanto dura nessuno lo sa, sebbene gli inventori ne pronosticassero una vita eterna. I manufatti in calcestruzzo armato più antichi risalgono soltanto a un secolo e mezzo fa, dunque nessuno può sapere quanto resteranno in piedi, semplicemente perché non c’è stato tempo a sufficienza per osservarlo. Ma sappiamo benissimo che il calcestruzzo armato subisce l’onta del tempo, in particolare l’azione dell’acqua e dei sali corrosivi che possono aggredire l’armatura di ferro e comprometterne la resistenza alla trazione, principale motivo per cui è stata inventata l’armatura.

Senza contare poi il fatto che in molteplici occasioni gli accertamenti della magistratura hanno poi dimostrato che la costruzione era avvenuta tutt’altro che a regola d’arte.

Ma ecco i precedenti più eclatanti di crolli, a partire dal 2013:

6 agosto 2018. A seguito dell’esplosione di un’autocisterna di Gpl, crolla il viadotto-ponte dell’autostrada del raccordo di Casalecchio A1-A14. Un morto e 145 feriti. (in questo caso non è colpa di difetti di costruzione, almeno sembra)
9 marzo 2017. Crollo del cavalcavia sull’A14 fra Loreto e Ancona provoca due morti e due feriti, coinvolgendo le automobili sottostanti.
18 aprile 2017. Crolla un viadotto della tangenziale di Fossano, in provincia di Cuneo. La struttura era stata realizzata negli anni Novanta e inaugurata nel 2000. Solo per un caso non ci sono state vittime: sopra non stava passando nessuno.
23 gennaio 2017. Crolla un ponte in Calabria, il Fiumara Allaro, fortunatamente non c’è nessuna vittima.
28 ottobre 2016. Crolla il cavalcavia di Annone, in provincia di Lecco, che passa sopra la Valassina, la SS 36 che collega Milano all’alta Brianza. Il ponte cede a causa del passaggio di un tir da oltre 108 tonnellate che trasporta bobine di acciaio: schiaccia l’Audi di Claudio Bertini, 68 anni, che perde la vita.
10 aprile 2015. A causa di una frana provocata dal maltempo, crolla un pilone del viadotto Himera sull’Autostrada A19 Palermo-Catania. Non vi furono feriti.
25 dicembre 2014. Cede il viadotto Scorciavacche sulla statale Palermo-Agrigento. Era stato inaugurato il 23 dicembre. Questo incidente non ha coinvolto automezzi e non ha causato danni alle persone.
7 luglio 2014 . Crolla un tratto del viadotto Petrulla, sulla strada statale 626 tra Ravanusa e Licata, in provincia di Agrigento. Quattro persone, tra le quali una donna incinta, rimangono lievemente ferite.
18 novembre 2013. In Sardegna si abbatte una forte alluvione che provoca il crollo di un ponte sulla strada provinciale Oliena-Dorgali. Un agente di polizia muore e tre suoi colleghi restano feriti.
22 ottobre 2013. A causa di un nubifragio, nella notte tra il crolla il ponte a Carasco, in Liguria, sul torrente Strula. Le vittime sono due.

Dalle Alpi alle Piramidi, come si vede, è tutto un crollo. Sarà dura rimediare, ma è necessario farlo, ne va della vita e della sicurezza delle persone.

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