Danimarca: rifiuta di togliersi il niqab, multata per 1000 corone

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Rifiuta di togliersi il niqab e viene multata. E’ una donna di 28 anni la prima ad essere sanzionata per aver violato la legge che vieta di coprirsi il volto in pubblico, entrata in vigore quattro giorni fa in Danimarca dopo l’approvazione in parlamento a fine maggio.
Tutto è nato da una discussione in un centro commerciale di Horsholm, 25 chilometri a nord di Copenaghen, quando un’altra donna le ha chiesto di togliersi il velo. Il diverbio ha attirato l’attenzione della gente e qualcuno ha chiamato la polizia. Stavolta sono stati gli agenti a intimarle di scoprirsi il viso ma non c’è stato niente da fare e così è scattata la multa di 1000 corone (134 euro). Anche l’altra donna è stata costretta a pagare una multa per disturbo della quiete pubblica.
«Durante l’alterco il niqab è scivolato giù, ma quando siamo arrivati lo aveva indossato di nuovo» ha raccontato il portavoce della polizia David Borchersen.
L’entrata in vigore della legge presentata dal governo di centrodestra e approvata con 75 voti a favore e 30 contrari, nella quale non si cita esplicitamente il niqab o burqa ma si parla in generale di qualsiasi indumento che nasconda il volto in pubblico, ha provocato un’ondata di proteste a Copenaghen e in altre città della Danimarca. Centinaia di donne sono scese in piazza con il volto coperto dal tradizionale niqab o da maschere e passamontagna e molte hanno detto esplicitamente che non rispetteranno la nuova norma bollata come discriminatoria e come l’ultimo atto di un trend dannoso dall’organizzazione Human Rights Watch. Oltre alla multa, la legge prevede – in caso di reiterazione – una pena fino a sei mesi di carcere.
Leggi simili, con il bando totale o parziale del velo, sono in vigore in Austria, Belgio, Austria e in Francia, primo Paese europeo a vietare per legge l’uso di indumenti che non rendano riconoscibile il volto. Ed è proprio in Francia, a metà maggio, che è stata comminata una pena ben più pesante di una multa. Sei mesi di prigione, di cui 3 senza condizionale, a una donna di 37 anni che si è rifiutata di togliersi il niqab su richiesta degli agenti per oltraggio, ribellione e minacce di morte nei confronti della polizia.
Controversa ma più morbida, in molti Paesi, la posizione sul burkini, il costume da bagno che copre interamente il corpo usato da molte musulmane osservanti. A metà luglio il tribunale di Gand, nel nord del Belgio, ha deciso che le piscine non possono vietare il burkini annullando così la decisione di due impianti che avevano impedito ad alcune donne musulmane di farsi il bagno con il costume integrale islamico. E a giugno la ministra tedesca della Famiglia, Franziska Giffey, aveva detto di non avere niente in contrario all’uso del burkini durante le lezioni di nuoto nelle scuole.

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