Ricorre in Cassazione, la Procura generale di Firenze, attraverso il sostituto Vilfredo Marziani, contro l’assoluzione degli ex vertici di Mps Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e Gian Luca Baldassarri, dall’accusa di ostacolo alla vigilanza di Bankitalia riguardo alla ristrutturazione del derivato Alexandria, in particolare, secondo l’accusa, per aver celato in una cassaforte della banca il contratto mandate agreement con la banca giapponese Nomura.
La notizia è riportata da La Nazione. In appello, il 7 dicembre 2017, i tre imputati vennero assolti «perché il fatto non costituisce reato». La decisione ribaltò la sentenza di primo grado che, invece, aveva dato condanne a 3 anni e 6 mesi di reclusione più 5 anni d’interdizione a tutti i tre imputati. Il pg Marziani aveva chiesto in appello una condanna maggiore, a 7 anni per Mussari, e a 6 anni per Vigni e Baldassarri, ritenendo che gli imputati volontariamente non avrebbero detto agli ispettori di Bankitalia del contratto.
Anche le difese dei tre imputati hanno presentato ricorso in Cassazione per chiedere che le assoluzioni siano per «non aver commesso il fatto» (e non perché il fatto non costituisce reato), volendo sottolineare con questa formula a0ssolutoria che non ci fu nessuna volontà degli imputati di nascondere i documenti agli ispettori della Vigilanza.
