Forteto: scarcerato Fiesoli, decisione della Cassazione

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Rodolfo Fiesoli, il fondatore della comunità «Il Forteto», al centro di varie inchieste per maltrattamenti e violenza sessuale, è stato scarcerato a seguito di una decisione della Cassazione del 5 luglio scorso, dopo un ricorso presentato dal suo difensore, l’avvocato Lorenzo Zilletti. Fiesoli era stato condannato a 15 anni e 10 mesi ma la Cassazione aveva stabilito che dovesse scontare un residuo di pena 14 anni, 8 mesi e 17 giorni. Il 23 dicembre scorso venne accompagnato dai carabinieri nel carcere di Sollicciano.

Rodolfo Fiesoli, spiegano i difensori torna in libertà perché «il 5 luglio 2018 la prima sezione della Corte di Cassazione ha accolto il nostro ricorso, contro l’ordine di carcerazione emesso dalla procura generale il 23 dicembre 2017 e poi sostanzialmente confermato a gennaio dalla corte di appello di Firenze. Dal tenore della decisione, di cui non sono al momento note le motivazioni – affermano ancora i difensori – è facilmente arguibile come sia stata accolta in pieno la tesi della difesa circa l’impossibilità di eseguire una pena che non abbia i caratteri di certezza e irrevocabilità. Va ricordato, infatti, che la vicenda processuale di Fiesoli non è ancora conclusa perché dovrà celebrarsi un giudizio di rinvio a seguito di alcuni annullamenti pronunciati dalla Corte Suprema il 22 dicembre 2017. In questo contesto- concludono gli avvocati – la Cassazione ha stabilito che Fiesoli va considerato ancora un imputato e non un condannato con sentenza definitiva. Egli quindi non avrebbe dovuto trascorrere in carcere questi sei mesi e mezzo».

Stefano Mugnai, deputato FI, che da consigliere regionale aveva guidato la seconda commissione d’inchiesta dell”Assembla Toscana sul Forteto commenta: «Io sono garantista, lo sono da sempre e sempre lo sarò. Però sono altrettanto convinto del fatto che Rodolfo Fiesoli sia un criminale che abbia inflitto sofferenze indicibili a decina di persone e soprattutto a bambini e ragazzi indifesi. Sapere che dopo poco più di sei mesi dal suo arresto sia già stato scarcerato fa male. Fa male a me, ma non oso immaginare cosa stiano provando in questo momento le vittime dell’orco».

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