Tassi ai minimi storici (2,64%), aumentano i risparmi degli italiani

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Continua il trend positivo per prestiti e mutui. I prestiti bancari «a famiglie e imprese sono in crescita su base annua del 2,3%», proseguendo la «positiva dinamica complessiva del totale dei prestiti in essere», si legge nel rapporto mensile Abi secondo cui «il tasso di crescita annuo risulta su valori positivi da oltre 2 anni». L’associazione bancaria nota come ad aprile 2018, «si conferma la crescita del mercato dei mutui. L’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione positiva di +2,6%». Tuttavia, «la dinamica del credito continui ad essere influenzata dall’andamento degli investimenti e del ciclo economico, che seppure in ripresa, l’intensità rimane contenuta. Nonostante questi segnali positivi, posto uguale a 100 il valore reale degli investimenti fissi lordi al primo trimestre 2008 (inizio crisi), nel quarto trimestre del 2017 l’indice si è posizionato a 79,6 con una perdita complessiva di circa 20 punti».

A spingere i prestiti ancora i tassi ai minimi storici per i tassi applicati dalle banche italiane che a maggio vengono limati ulteriormente. Secondo il rapporto mensile Abi a maggio i tassi di interesse applicati ai prestiti alla clientela si collocano sui minimi storici: il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,64%, minimo storico (2,65% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007). Al minimo storico anche il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni che è risultato pari a 1,83% (1,84% ad aprile 2018, 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso

I RISPARMI Su un altro fronte, aumentano i risparmi sotto il materasso. In Italia i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a maggio 2018, di circa 74,5 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a +5,3% su base annuale), mentre si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per quasi 53,7 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (pari a -17,1%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) registra a maggio 2018 una variazione su base annua di +1,2% (cfr. Tabella 2). Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è cresciuta da 1.549 a 1.728,4 miliardi di euro, segnando un aumento – in valore assoluto – di quasi 179,5 miliardi.

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