Ufficio Parlamentare di bilancio rivede al ribasso (+1,4%) il Pil programmato nel Def

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Mentre la politica non sa decidere sulla formazione del nuovo governo, l’Ufficio parlamentare di bilancio – organo indipendente che vigila sulla finanza pubblica – rivede al ribasso la crescita dell’economia per il 2018 rispetto alle precedenti stime: l’aumento del Pil è calcolato a +1,4%. In precedenza invece, come previsto anche nel Def, la crescita era stimata a +1,5%. La situazione però potrebbe anche peggiorare, per la guerra dei dazi a livello internazionale e anche per i possibili aumenti dell’Iva nel Paese.

La flessione infatti – spiega nel corso dell’audizione sul Def Giuseppe Pisauro, presidente dell’Upb – potrebbe essere ben più importante nel caso di uno «shock protezionistico». L’impatto sull’economia italiana delle tensioni commerciali potrebbe portare a una riduzione di 0,5 punti percentuali, contro il -0,3 contenuto nelle ipotesi del governo e anche dell’Istat. In sostanza l’effetto sarebbe doppio rispetto a quello finora stimato. In merito all’aumento dell’Iva è invece intervenuto il presidente dell’Istat, Giorgio Alleva, secondo cui la mancata sterilizzazione «avrebbe un impatto dello 0,1%» sulla crescita.

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