Il monito di Juncker “La crisi non è finita. Troppi disoccupati, ripresa fragile”

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epa03430299 EU flags wave outside the EU Commission headquarters in Brussels, Belgium, 12 Ocotober 2012. The European Union was awarded the Nobel Peace Prize 2012 earlier the same day. The EU and its forerunners have for 'over six decades contributed to the advancement of peace and reconciliation, democracy and human rights in Europe,' the Norwegian Nobel Committee citation said 12 October. European Council President Herman van Rompuy said that the Nobel Peace Prize was a recognition of the EU's work as a peacemaker in Europe. EPA/OLIVIER HOSLET

Il presidente della Commissione Ue riferisce al Parlamento di Strasburgo: “Bisogna andare avanti con la nostra agenda di riforme e investimenti”

Monito del numero uno della Ue sulla salute economica del vecchio continente: “La crisi non è finita”. Lo ha detto il presidente della commissione Europea, Jean Claude Juncker, agli Europarlamentari nel corso del dibattito sulle priorità economiche dell’Unione. Juncker ha sottolineato che la ripresa “è tuttora fragile, molti sono i disoccupati e per questo occorre attuare gli impegni per le riforme e il rilancio degli investimenti”.

Si tratta di parole in sintonia con quelle rilanciate solo ieri da Mario Draghi, che aveva incalzato la politica a fare le riforme senza indugiare e le imprese a investire per raggiungere gli obiettivi di crescita. Anche il ministro Pier Carlo Padoan ha puntato su pubblico e privati: “Se gli investimenti nell’economia reale e a lungo termine non ripartono, continueremo a trovarci nell’attuale situazione vivacchiante, in cui si cresce, ma solo un pò. Ma non è un destino inevitabile, e la politica economica può fare molto. Ci sono spazi per reagire e rimettere gli investimenti al centro”.

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