«Le urne parlano chiaro nell’Empolese Valdelsa il risultato del Partito democratico è ben al di sotto delle aspettative, perché nel nostro territorio non raggiungere il 40% vale come una sconfitta e non basta essersi assestati su uno dei risultati più alti del partito a livello nazionale per attutire il giudizio negativo sul responso delle urne» così il segretario del Pd Empolese ValdelsaJacopo Mazzantini dopo il voto di domenica 4 marzo. Quindi la punta di soddisfazione: «Ciò premesso, non si può sottacere la soddisfazione per l’elezione di tutti e tre i candidati parlamentari territoriali Dario Parrini al Senato e Luca Lotti Laura Cantini alla Camera, a cui vanno le mie congratulazioni, sicuro che sapranno nuovamente svolgere il proprio mandato rappresentando con forza le istanze dell’Empolese Valdelsa, come già avvenuto nella precedente legislatura».
Sapendo di essere segretario ancora di una delle roccaforti del partito in Toscana, Mazzantini manda un messaggio a Roma contro eventuali inciuci con il Movimento cinque stelle o con la Lega: «Il buon risultato territoriale si inserisce però nel quadro nazionale di una sconfitta netta e profonda senza se e senza ma per il Pd. Per questo credo che il nostro segretario Matteo Renzi abbia preso l’unica decisione possibile, rassegnando le dimissioni. Ritengo, inoltre, che di fronte ad un risultato che ci vede minoranza nel Paese, il nostro partito abbia il compito di svolgere un ruolo di opposizione. Agli altri spetta il compito di trovare la maggioranza in Parlamento e governare il Paese se ne saranno capaci. Nessun inciucio sarebbe compreso dai nostri elettori dopo una campagna elettorale in cui abbiamo ribadito quotidianamente che non avremo fatto accordicchi. E voglio essere chiaro fino in fondo: su questo punto la federazione del Pd dell’Empolese Valdelsa non avallerà in alcun modo eventuali ripensamenti del partito nazionale e, se necessario, è pronta a indire un referendum tra i propri iscritti, per dare maggiore forza a questa posizione territoriale con il loro voto».
«Le urne parlano chiaro nell’Empolese Valdelsa il risultato del Partito democratico è ben al di sotto delle aspettative, perché nel nostro territorio non raggiungere il 40% vale come una sconfitta e non basta essersi assestati su uno dei risultati più alti del partito a livello nazionale per attutire il giudizio negativo sul responso delle urne» così il segretario del Pd Empolese ValdelsaJacopo Mazzantini dopo il voto di domenica 4 marzo. Quindi la punta di soddisfazione: «Ciò premesso, non si può sottacere la soddisfazione per l’elezione di tutti e tre i candidati parlamentari territoriali Dario Parrini al Senato e Luca Lotti Laura Cantini alla Camera, a cui vanno le mie congratulazioni, sicuro che sapranno nuovamente svolgere il proprio mandato rappresentando con forza le istanze dell’Empolese Valdelsa, come già avvenuto nella precedente legislatura».
Sapendo di essere segretario ancora di una delle roccaforti del partito in Toscana, Mazzantini manda un messaggio a Roma contro eventuali inciuci con il Movimento cinque stelle o con la Lega: «Il buon risultato territoriale si inserisce però nel quadro nazionale di una sconfitta netta e profonda senza se e senza ma per il Pd. Per questo credo che il nostro segretario Matteo Renzi abbia preso l’unica decisione possibile, rassegnando le dimissioni. Ritengo, inoltre, che di fronte ad un risultato che ci vede minoranza nel Paese, il nostro partito abbia il compito di svolgere un ruolo di opposizione. Agli altri spetta il compito di trovare la maggioranza in Parlamento e governare il Paese se ne saranno capaci. Nessun inciucio sarebbe compreso dai nostri elettori dopo una campagna elettorale in cui abbiamo ribadito quotidianamente che non avremo fatto accordicchi. E voglio essere chiaro fino in fondo: su questo punto la federazione del Pd dell’Empolese Valdelsa non avallerà in alcun modo eventuali ripensamenti del partito nazionale e, se necessario, è pronta a indire un referendum tra i propri iscritti, per dare maggiore forza a questa posizione territoriale con il loro voto».