Treni: nuovi ritardi (in media 30 minuti) a Firenze Santa Maria Novella. Pendolari: un calvario

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«Dopo l’odissea di ieri, lunedì 26 febbraio, con i viaggiatori assembrati davanti ai cartelli luminosi senza riuscire a capire quale treno sarebbe partito prima e se sarebbe arrivato a destinazione, anche oggi, martedì 27, a Firenze Santa Maria Novella si registrano notevoli ritardi, mediamente sui 30 minuti». A dirlo è il segretario generale della Fit-Cisl Toscana Stefano Boni, che parla del calvario dei pendolari, di quei lavoratori dipendenti e di quegli studenti costretti a restare fuori ininterrottamente per tante ore anche di fuori dall’orario di lavoro o di studio.

Quindi Boni punta il dito contro la dirigenza del gruppo Ferrovie dello Stato con l’accusa forte, andando al cuore del problema: «Quanto successo ieri è la conseguenza del fatto che le Ferrovie dello Stato si sono trasformate e non hanno più al centro il trasporto ferroviario: la dirigenza si dedica a tagliare nastri o fare shopping in giro per l’Europa, comprando pezzi di ferrovie di altri Paesi o società di autobus. Lo dimostrano i fatti e gli investimenti nella manutenzione. Sono bastati 10 centimetri di neve caduti su Roma per mandare in tilt il nodo ferroviario nevralgico del Paese, causando la cancellazione e enormi ritardi nell’80% dei treni AV e lunga percorrenza con ripercussioni su tutti i principali capoluoghi d’Italia. Ci domandiamo se il Governo non abbia avuto un po’ troppa fretta nel riconfermare il board ferroviario scaduto alla fine del 2017. Fino ad oggi abbiamo goduto dell’efficienza e preparazione acquisita dal Gruppo negli anni passati, ma oggi si cominciano a verificare le prime conseguenze di un management non all’altezza. Ieri di fronte al blocco del nodo di Roma Termini i ferrovieri in servizio hanno collaborato al meglio, come sempre e con grande responsabilità, pur in una situazione difficile, portando a destinazione i treni in alcuni casi con oltre 10 ore di ritardo e quindi ben di più fuori casa».

A questo punto la richiesta di Boni a nome di Fit/Cisl: «Come sindacati chiediamo un’attenzione maggiore all’infrastruttura ferroviaria con investimenti mirati a prevenire le criticitàcausate dal gelo e dalla neve accompagnate da un piano eccezionale di assunzioni di operatori della manutenzione e una rivisitazione di quello che oggi è il reticolo manutentivo. Bisogna cambiare passo attraverso l’individuazione dei »responsabili e dare segnali di cambiamento reale in modo che situazioni del genere non si debbano più ripetere».

 

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