Prato si conferma al vertice della classifica provinciale sul peso delle imprese individuali straniere (dunque senza contare le società): il 27,9% delle ditte attive nella seconda città toscana è guidato da cittadini non italiani (9.343 unità), trainati dai cinesi che qui hanno costruito un vero e proprio distretto industriale dell’abbigliamento a basso costo e una grande Chinatown.
Lo rivela uno studio di Unioncamere (su dati del registro delle imprese) sulla presenza in Italia di aziende guidate da persone nate all’estero. Al secondo posto dietro Prato c’è Trieste (16%), poi Firenze (15,8%), mentre Pisa è in decima posizione (12,5%).
La Toscana è la terza regione in Italia con 55mila imprese individuali straniere, dopo Lombardia (114mila unità) e Lazio (77mila).
Nel 2017 le aziende straniere registrate in Italia risultano 590mila, con un tasso di crescita del 3,4%. Tra i paesi di provenienza (con riferimento alle sole imprese individuali, le uniche per cui è possibile associare la nazionalità al titolare) quello più rappresentato è il Marocco, con 68.259 aziende, seguito da Cina (52.075) e Romania (49.317). Per quanto riguarda i settori più rappresentati al primo posto c’è il commercio al dettaglio (circa 162mila imprese); al secondo posto i lavori di costruzione specializzati (109mila); al terzo i servizi di ristorazione (43mila).
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