Erdogan a Roma dal Papa: scontri al sit-in di protesta. Un ferito

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Non sono mancati scontri tra manifestanti e polizia al sit-in di protesta a Castel Sant’Angelo contro la visita del presidente turco Recep Tayyip Erdogan a Roma. Al termine della manifestazione un gruppo di partecipanti, dietro allo striscione «Erdogan boia», ha cercato di partire con un corteo non autorizzato verso San Pietro. La polizia, in tenuta antisommossa, li ha caricati: un manifestante è rimasto ferito. I partecipanti intonano cori «vergogna, vergogna» e chiedono di fare un corteo. Il manifestante ferito è riverso in terra e ha il volto insanguinato.

PAPA – La visita di Erdogan dal Papa, in Vaticano è durata circa cinquanta minuti. «Vi ringrazio per il vostro interesse», ha detto Erdogan al Papa arrivando in Vaticano, secondo quanto riferito dai presenti. Il Papa a sua volta ha ringraziato per la visita. L’incontro si è svolto in un clima cordiale e sorridente. Il Papa ha donato ad Erdogan un medaglione rappresentante un angelo spiegando: «Questo è un angelo della pace che strangola il demone della guerra. E’ simbolo di un mondo basato sulla pace e la giustizia».

GENTILONI – Aree off limits, bonifiche a tappeto, reparti speciali in campo per garantire la sicurezza di Recep Tayyip Erdogan, il presidente turco temuto e corteggiato in ordine sparso da Oriente e Occidente. L’uomo che gioca in proprio molte delle partite chiave del Medio Oriente vedrà papa Francesco, Sergio Mattarella e Paolo Gentiloni. E se con il pontefice la prospettiva sul mantenimento dello status di Gerusalemme è comune, i colloqui con il capo dello Stato e il premier serviranno a ribadire il fatto che le relazioni bilaterali sono eccellenti – come ha detto lo stesso Erdogan prima della partenza – ma difficilmente scalfiranno le sue certezze non negoziabili sulla necessità della ‘guerra’ ai curdi e sulle responsabilità dell’Unione europea in merito allo stallo dei negoziati di adesione di Ankara.

SALVINI – «Mi vergogno – ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini – che l’Italia ospiti il rappresentante di un regime estremista sanguinario, di un Paese islamico nei fatti, dove la religione comanda sulla legge. La Turchia in Ue sarebbe il disastro. Vorrei vedere come voteranno i partiti, compresa Fi, la nostra mozione contro l’ingresso della Turchia in Ue».

 

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