Firenze: al Teatro della Pergola Glauco Mauri e Roberto Sturno portano in scena Beckett

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Riprende la programmazione al Teatro della Pergola, che da venerdì 5 gennaio 2018 entra nel nuovo triennio ministeriale affidando il primo spettacolo a due grandi nomi del teatro italiano: Glauco Mauri e Roberto Sturno presentano difatti il percorso multimediale «En Attendant Beckett», che anticipa le rappresentazioni di un altro loro Beckett, «Finale di partita» (in scena dal 9 al 14 gennaio).

«En Attendant Beckett» percorso ideato da Glauco Mauri e Roberto Sturno con la collaborazione di Andrea Baracco e con le musiche originali eseguite dal vivo da Giacomo Vezzani, vuole offrire al pubblico un approfondimento sull’opera del premio Nobel irlandese, con poesie, brani letterari e con grandi capolavori come «Atto senza parole» e «L’ultimo nastro di Krapp».

Nello stupito, grottesco silenzio di «Atto senza parole» l’uomo beffato e ingannato dalla vita, che sembra sempre soccorrerlo, ma poi sempre lo delude, trova la sua commovente dignità nel rifiuto e nella voluta solitudine. In «L’ultimo nastro di Krapp» (la cui prima fu il 28 ottobre 1958) il protagonista, vecchio, ascolta una bobina registrata la sera del suo trentanovesimo compleanno, tanti anni prima: riaffiorano persone, ricordi, sentimenti e una storia d’amore di «quando la felicità era forse ancora possibile», ma Krapp non l’aveva saputa afferrare. La bobina finisce e Krapp rimane disperatamente solo nel buio della sua vecchia tana piena di bobine che raccontano la storia della sua vita ma che finiranno sempre col rimanere vuote, esaurite di ricordi. Glauco Mauri, il primo Krapp italiano, dialoga, oggi, con la sua voce di trentenne, registrata nel silenzio notturno di un teatro oltre cinquant’anni fa, nel 1961.

Testo tra i più significativi dell’opera beckettiana nel parlare dell’insondabilità dell’universo e dell’umano, «Finale di partita» (1957) è un teatro di personaggi che si fissano nella memoria, vivi e palpitanti, più di tanti altri della cosiddetta drammaturgia di stampo realistico. Insieme a Glauco Mauri e Roberto Sturno sul palco ci sono Elisa Di Eusanio e Mauro Mandolini. La regia è di Andrea Baracco, che commenta: «È una parodia, l’unica forma che sbeffeggia le altre nell’epoca della loro impossibilità, incentrata intorno alla domanda: che cosa vuol dire esistere? Il teatro non può far altro che dichiarare la negatività del presente e avere una sua positività proprio nella dichiarazione del negativo».

Spiega Mauri: «Nella vita della nostra Compagnia Beckett è stato un amato compagno di viaggio. In diverse stagioni teatrali abbiamo interpretato, oltre a un beckettiano «Don Giovanni» di Molière, dieci suoi atti unici, anche tra i meno noti, che nella stagione della rappresentazione hanno ricevuto il Premio della Critica. Il mondo di Beckett è un poetico, tragico e farsesco modo di interpretare la vita: la tragedia del vivere che diventa farsa e la farsa del vivere che diventa tragedia. Un ossimoro dove convivono una risata e un arido pianto, una disperazione senza speranza e un insopprimibile sentimento di pietà per l’uomo. Insieme alla rappresentazione di Finale di partita, ci siamo sentiti in dovere, come uomini di teatro, di contribuire alla conoscenza, e quindi alla comprensione, di questo grande autore. Di conseguenza, abbiamo progettato una serata in cui, oltre a grandi capolavori come L’ultimo nastro di Krapp e Atto senza parole, prenderanno vita altre opere, forse meno conosciute, ma non per questo di minor valore. Saremo guidati e portati alla scoperta dei suoi atti unici e dei suoi radiodrammi meno noti, delle sue poesie e dei brani più significativi dei suoi romanzi, dei suoi rapidi folgoranti pensieri e del film-documentario Dal silenzio al silenzio di Seàn O’Mòrdha. Quest’ultimo è un documento quasi sconosciuto, curato anche dallo stesso Beckett, dove il grande autore, che non ha mai voluto parlare di sé e dei suoi lavori, si rivela per la prima volta al pubblico. Le parole e le musiche in esso contenute ci sono sembrate le più adatte a dare un senso compiuto a questa serata. Beckett non è solo un celebre scrittore del Teatro dell’Assurdo, ma è anche un grandissimo poeta della difficoltà del vivere dell’uomo. Le sue ‘favole’, dove si ride e si piange, ci aiutano a meglio capire questa nostra difficile vita. Ecco perché Beckett!».

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Teatro della Pergola (via della Pergola 18)

Venerdì 5 gennaio: Biglietti Intero Platea 30€ – Palco 22€ – Galleria 16€ / Ridotto Over 60 e Under 26 Platea 26€ – Palco 19€ – Galleria 14€ / Ridotto Soci UniCoop Firenze Platea 22€ – Palco 17€ – Galleria 13€ / Ridotto Abbonati Teatro della Toscana Platea 17€ – Palco 13€ – Galleria 9€

«Finale di partita» (9 – 14 gennaio, ore 20:45, domenica ore 15:45): Intero Platea 34€ – Palco 26€ – Galleria 18€ / Ridotto OVER 60 Platea 30€ – Palco 22€ – Galleria 16€ / Ridotto UNDER 26 Platea 22€ – Palco 17€ – Galleria 13€ / Ridotto Soci Unicoop Firenze Platea 26€ – Palco 19€ – Galleria 14€

Biglietteria Via della Pergola 30, Firenze, 055.0763333 – biglietteria. Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30. Circuito regionale Boxoffice, anche online.

Roberta Manetti

 

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