Facebook passa a una «struttura di vendita locale» nei Paesi in cui è presente un ufficio che fornisce supporto alle vendite nei confronti degli inserzionisti locali. I ricavi pubblicitari realizzati col supporto dei team locali non saranno più contabilizzati dalla sede internazionale a Dublino, ma dalla società presente in quel paese. Lo si legge in un post pubblicato nella sua newsroom. Il cambio di struttura comporterà quindi che i ricavi contabilizzati in Italia saranno soggetti alla fiscalità italiana.
Una svolta visto che, in Italia, i sei colossi del web (oltre a Facebook e Apple anche Amazon, Google, Twitter, Airbnb e Booking) hanno versato nel 2016, complessivamente, «solo» 9 milioni di euro di tasse. Ma ora le cose sono destinate a cambiare nei 30 Paesi in cui il colosso di Menlo Park ha una sede. Fino ad oggi, infatti, i ricavi prodotti fuori dagli Stati Uniti, quelli internazionali, venivano contabilizzati in Irlanda, dove il fisco è particolarmente «generoso», a livello di aliquote e tasse verso le aziende.
Soddisfatto, ovviamente, il Ministero dell’economia, che giudica la decisione molto positiva e si attende d’incassare circa 100 milioni l’anno.