«Incredibile. Questa è vera violenza. Non mi fanno paura, mi danno ancora più forza: andiamo a governare!». Così il segretario della Lega Matteo Salvini su Facebook dove ieri è stata postata una foto di «vento ribelle» che lo ritrae imbavagliato davanti al simbolo delle brigate rosse con il commento «ho un sogno».
Il post è di ieri e non è più visibile sul social network. «Oggi stesso denunceremo l’autore – annuncia il leader del Carroccio – e attendo reazioni scandalizzate come quelle dei giorni scorsi dove è stato detto tutto e il suo contrario su episodi di presunta violenza. Sono altrettanto sicuro – prosegue – che di fronte a tante inaccettabili minacce si aprirà anche un serio dibattito sulla violenza vera e non presunta. Ovviamente mi auguro che dopo tante chiacchiere sulle fake news e la violenza su Facebook partano indagini vere e approfondite sull’autore di questo gesto».
Qualche reazione scandalizzata c’è stata, soprattutto da destra, oltre a una solidarietà di SI che aggiunge, Salvini faccia l’esame di coscienza.
Stupefacente la dichiarazione del responsabile del gruppo Facebook che ha pubblicato il post: «Salvini ha derubato con le banche e coi diamanti e con la Lega. Deve chiedere scusa agli italiani perché li sta prendendo in giro. Diceva mai più con Berlusconi e poi sono ancora lì che inciuciano. Queste sono le cose serie». Lo dice a la Zanzara su Radio 24 Davide Codenotti, uno degli amministratori del sito Facebook Vento Ribelle dove è apparsa una foto di Salvini imbavagliato con dietro il simbolo delle Brigate Rosse. La foto con le Brigate Rosse è solo satira, se non riescono a capirla non è colpa mia. Nessuno ha pensato che Salvini debba fare la fine di Aldo Moro. Noi prendiamo in giro Salvini e basta. Non so chi ha scritto ho un sogno, gestisco più di trecento gruppi seguiti da milioni di persone».
Durissime le parole di Daniela Santanché, ormai passata a Fdi: «Solidarietà a Matteo Salvini per l’ignobile minaccia ricevuta su Facebook. Questi criminali vanno presi e sbattuti in galera perché non è possibile rievocare pagine buie della nostra storia per lanciare anatemi e poi farla franca. Vediamo se i paladini della sinistra e del bon ton esprimeranno la loro solidarietà al leader leghista, vittima di un attacco violento e inaccettabile. Non ho sentito parole di vicinanza da parte di quella Laura Boldrini che denuncia gli attacchi web nei suoi confronti ma non stigmatizza quelli ricevuti dagli avversari politici. È un classico della sinistra italiana, permalosi e moralisti quando vengono toccati ma distratti e cinici quando ad essere colpito in maniera vigliacca è qualcuno che non la pensa come loro».