Banca Etruria: bufera sul procuratore Rossi, che scrive una lettera a Casini

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Bufera sul procuratore di Arezzo Roberto Rossi, dopo che la stampa ha annunciato che esisterebbe altra inchiesta a carico di Pierluigi Boschi. Tutto quello che avevo da dire l’ho detto in commissione giovedì scorso. E’ la dichiarazione secca del procuratore di Arezzo Roberto Rossi circa le ultime indiscrezioni sul fascicolo aperto in procura per indagare sul cda di Banca Etruria, presieduto da Giuseppe Fornasari e di cui faceva parte Pierluigi Boschi, padre dell’attuale sottosegretario Maria Elena, per falso in prospetto e ricorso abusivo al credito. Tutto sarebbe partito dalle sanzioni da 2,7 milioni di euro elevate da Consob a settembre agli amministratori, sanzioni per le quali sono già scattati i ricorsi.

Peccato che dopo queste dichiarazioni del procuratore aretino, già al centro di polemiche da destra con l’accusa di aver usato un occhio di riguardo a Boschi padre, siano venute fuori le notizie di cui sopra. Il procuratore ha quindi dovuto giustificare quanto aveva taciuto (o non spiegato bene) nel corso dell’audizione e ha scritto una lettera al Presidente della Commissione d’inchiesta sulle banche Pierferdinando Casini.

Il procuratore di Arezzo avrebbe ricordato nella lettera di non aver celato niente sulla posizione di Boschi, ma di aver anzi specificato, rispondendo alle domande dei commissari, che l’ex vicepresidente di Banca Etruria era escluso dal processo per bancarotta che è in svolgimento. Per quanto attiene invece gli altri procedimenti Rossi avrebbe ricordato che la posizione di non imputato non vuole dire non essere iscritto nel registro degli indagati. Un eufemismo per giustificare l’omissione.

Scoppia la bufera politica. «Sarebbe molto grave l’omissione di questo aspetto da parte del Procuratore di Arezzo durante la sua audizione di giovedì di fronte alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle crisi bancarie. Domani l’ufficio di presidenza della commissione dovrà affrontare seriamente e approfonditamente la questione – sottolineano – la commissione è un organismo di rilevanza istituzionale, con poteri e competenze stringenti che non si possono eludere. Non si può scherzare. Occorre fare assoluta chiarezza sulla questione». Lo affermano in una nota Davide Zoggia e Maurizio Migliavacca, componenti di Articolo1-Mdp della commissione.
«E’ particolarmente grave il caso del procuratore di Arezzo Rossi che, soltanto alcuni giorni fa, in commissione Banche si è ‘dimenticato’ di dire che, nell’ambito della vicenda Banca Etruria, Pier Luigi Boschi è indagato. Una omissione già grave di per sé, aggravata dal fatto che Rossi era stato consulente di Palazzo Chigi fino al 2015, quando al Governo c’era Renzi. C’è assolutamente bisogno di fare chiarezza al fine di diradare i dubbi e di dare risposte certe ai tanti risparmiatori truffati». Lo afferma la deputata del M5S Carla Ruocco.

«Come Lega chiederemo un’ispezione in Procura ad Arezzo. Comunque è incredibile, di fronte a questa vicenda, che la Boschi sia ancora al governo». Lo afferma in una nota il segretario della Lega Matteo Salvini

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