Fondi per 792 milioni, via ai nuovi bandi

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Al via il nuovo Por Creo, il Programma operativo (Por Creo) 2014-20 del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), grazie la quale nei prossimi sette anni la Toscana potrà contare su una dotazione di 792,4 milioni di euro per lo sviluppo di innovazione, sostenibilità e sostegno al lavoro. I primi bandi sono ‘imminenti’, a partire dal 15 ottobre. Nel complesso le priorità di investimento e le proposte di intervento su cui la Toscana intende concentrare le risorse (di cui 396,2 milioni dall’Ue, 277,3 dallo Stato e 118,8 dalla Regione) sono rappresentate da 6 assi prioritari, corrispondenti a 7 obiettivi tematici. In particolare, per supportare il sistema imprenditoriale toscano, la Regione ha deciso di destinare 570 milioni (oltre il 70%) del Fondo europeo a sostegno delle imprese: si prevede 253 milioni di euro per processi di potenziamento del sistema di trasferimento tecnologico, per l’innovazione delle micro, piccole e medie imprese; dei quali 8,4 milioni andranno al consolidamento di start up innovative. Oltre 105 milioni di euro saranno destinati per sostenere la creazione di impresa e gli investimenti produttivi delle imprese del manifatturiero, del commercio e del turismo. Ben 40 milioni saranno invece dedicati a dare impulso ai processi di internazionalizzazione del sistema produttivo, dell’offerta turistica e dell’attrazione degli investimenti. Il potenziamento delle infrastrutture di banda ultralarga per ridurre il divario digitale vedrà invece una dotazione di poco meno di 80 milioni di euro, altri 196 milioni favoriranno la tutela dell’ambiente per la riduzione di emissioni di carbonio favorendo misure di efficientamento energetico del sistema di impresa, e l’intervento nelle aree di crisi industriale e della mobilità urbana. Oltre alla crescita e l’innovazione del sistema produttivo il Por Fesr si focalizza anche su fattori come la scelta di puntare alla realizzazione di interventi relativi al potenziamento dell’offerta di servizi socio-educativi e socio-sanitari. E’ quanto prevede il cosiddetto ‘asse urbano’ nonché al recupero funzionale ed al riuso degli edifici a scopi socialmente inclusivi e alla creazione di posti di lavoro. Sono circa 80 i milioni destinati all’asse urbano, per la promozione e la valorizzazione della rete dei grandi attrattori culturali museali e per la qualificazione dei servizi a supporto della fruizione del patrimonio culturale.

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