Banca Etruria: tre ispezioni di Bankitalia e due lettere del Governatore Visco

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Dal 2010 al 2015 furono tre le ispezioni di Banca Italia all’interno di Banca Etruria ad Arezzo e due le lettere in materia del governatore Ignazio Visco sulla situazione dell’istituto bancario aretino. Lo accertano date e documenti, materiale che sta monitorando la procura della Repubblica di Arezzo impegnata a mettere insieme elementi per accertare se vi siano stati o meno aspetti trascurati da Consob. Il procuratore Roberto Rossi è in fase di acquisizione di documenti e presto potrebbe sentire i funzionari che si sono occupati del processo sanzionatorio contro 37 ex dirigenti di Etruria.

L”attività di vigilanza di Banca Italia inizia nel 2010 quando ha luogo la prima ispezione ad Arezzo che si conclude senza sanzioni e con esito parzialmente sfavorevole. La seconda ispezione, datata ottobre 2012-settembre 2013 si chiude con una serie di sanzioni e con la trasmissione degli atti alla procura per il filone di indagine relativo all’ostacolo alla di vigilanza a carico dell”allora presidente Giuseppe Fornasari e del dg Luca Bronchi conclusosi poi in sede processuale con l’assoluzione di entrambi gli imputati. La terza ispezione parte nel novembre del 2014 e termina nel febbraio del 2015 a commissari già arrivati. In questo caso l’ultima verifica aveva imposto un bilancio capace di ammortizzare i crediti in sofferenza e che prevedeva 520 milioni di perdite, bilancio che in realtà non venne mai fatto proprio per l”arrivo dei commissari.

Le lettere del governatore Ignazio Visco sono invece due. La prima del 24 luglio 2012 e contiene un primo ammonimento che, in sintesi, obbliga la banca a porre attenzione alla ricapitalizzazione, altrimenti, scrive il governatore, la banca si sarebbe dovuta aggregare ad un altro istituto. La seconda lettera, datata 3 dicembre 2013, riportava lo stesso concetto, anche se in modo più perentorio. In sintesi una invito ad aggregarsi ad un”altra banca perche’ non ci sarebbe stata altra soluzione. L’attività di Banca Italia, puntualmente riportata dai media, Consob dice alla procura di averla appresa solo nel maggio del 2016 dalla nuova gestione di Etruria, quella ponte e di essere partita da qui per l”avvio della procedura sanzionatoria avviata verso gli ex dirigenti. Dall’esame di documenti e dichiarazioni (pubblicate di recente anche da alcuni quotidiani) emergerebbero tuttavia ulteriori discrasie tra Banca Italia e Consob sulle quali, appunto, si basa l’attività di indagine della stessa Procura di Arezzo

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