La proposta dell’Associazione Stampa Toscana, di fare corsi per giornalisti sul linguaggio del femminicidio, ha preso forma con la firma dell’accordo, il primo in Italia a livello istituzionale, nella sede della giunta regionale, siglato da Monica Barni, vicepresidente della Regione, Rosanna Pugnalini, presidente della commissione pari opportunità del Consiglio regionale, Sandro Bennucci, presidente Ast e Domenico Guarino per l’Ordine dei giornalisti. I corsi si terranno a Firenze il 23 ottobre n(Sala delle feste del Consiglio regionale), il 13 novembre a Livorno (Sede della Provincia) e il 21 novembre a Siena (nella sede dell’Università per stranieri). Ma è probabile che questo sia solo il primo passo: Bennucci (che è anche direttore di Firenze Post) ha proposto alla vicepresidente Barni, che ha accolto il suggerimento con entusiasmo, di portare questa esperienza pensata per i giornalisti anche nelle scuole.
«L’accordo – ha spiegato la vicepresidente Monica Barni – nasce dalla necessità, condivisa da tutti i firmatari, di effettuare una serie di seminari di formazione per i giornalisti con l’obiettivo di promuovere una informazione attenta, corretta e consapevole del fenomeno della violenza di genere e delle sue implicazioni culturali, sociali, giuridiche. Per questo saranno realizzate tre giornate di lavoro a Firenze, Livorno e Siena in cui si alterneranno giornaliste di testate regionali particolarmente sensibili
al tema e docenti universitari da tempo attivi su questo fronte». Anche la presidente della Commissione regionale Pari Opportunità, Rosanna Pugnalini, ha espresso il plauso per l’accordo sottoscritto: «Un lavoro – afferma – finalizzato a prevenire e contrastare la violenza di genere che colpisce la società con fenomeni di intolleranza e violenza che si trasformano , troppo spesso, in efferati femminicidi».
«Su questi temi – ha evidenziato il presidente dell’Associazione Stampa Toscana, Sandro Bennucci – esistono ancora nella nostra società forti retaggi culturali. Basti pensare che Istituti come “il delitto d’onore” e “il matrimonio riparatore” sono stati presenti nella nostra legislazione penale fino al 1981. Come giornalisti ci sentiamo impegnati in prima fila per contribuire a una trasformazione necessaria sul piano culturale affrontando così questa piaga gravissima della violenza di genere. Ringrazio la Regione per aver accolto questa nostra proposta: i corsi sono un primo seme, che, ne sono sicuro, produrrà frutti preziosi». «Questo accordo – ha detto il consigliere dell’ordine dei giornalisti Domenico Guarino – è un’occasione per impegnarci a fondo su due aspetti importanti: la formazione e la deontologia. La formazione per stimolarci a essere capaci di comprendere e interpretare le istanze, sempre nuove, della società, la deontologia per far sì che l’informazione del giornalista venga fatta in maniera sempre più consapevole e responsabile».
I seminari si terranno con la partecipazione delle giornaliste Chiara Brilli, Lucia Aterini e Ilaria Bonuccelli nonché di Cecilia Robustelli, professoressa di Linguistica Italiana presso l’Università di Modena e Reggio Emilia e Lucinda Spera, professoressa di Letteratura Italiana presso l’Università per Stranieri di Siena.