Non solo corporate bond nella corsa al mercato obbligazionario. Le banche sono tornate attive sul fronte delle emissioni, sostenute dal clima meno teso sul sistema italiano, come dimostra il trading sui bond senior degli istituti di credito, quasi tutti su livelli di rendimento sotto i Btp. Come nel caso del bond senior emesso da Ubi – istituto che ha incorporato Banca Etruria – per 750 milioni, scadenza 5 anni, che è riuscito ad attirare richieste per 1,3 miliardi di euro.
Il titolo che ad avvio di collocamento era stato offerto con uno spread di 72 punti base sul tasso midswap, ha chiuso il deal a 62 punti base, pari a 10 centesimi sotto il BTp di identica scadenza. Per Ubi, scrive Il Sole 24 Ore oggi in edicola, questo è il primo bond senior emesso dal 2014 mentre le ultime emissioni hanno riguardato titoli covered e Tier 2. Particolarmente presenti gli investitori francesi, asset management, assicurazioni e pension fund a cui è andato il 50% del bond collocato mentre il 25% è stato sottoscritto dagli italiani. Con questa emissione, Ubi Banca ha completato il budget di raccolta istituzionale previsto per il 2017, sfruttando il momento favorevole del mercato che ha consentito alla banca di minimizzare i costi di raccolta.
Gli investitori esteri erano stati massicciamente presenti nella recente emissione del covered bond a 10 anni (avvenuta circa due settimane fa per un importo di 1,25 miliardi) la quale è stata collocata in maniera significativa presso investitori istituzionali tedeschi. Il deal è stato seguito da Commerzbank, Deutsche Bank, JP Morgan, Nomura, Societe Generale e Unicredit.