Italia inquieta: timori per terrorismo e immigrazione, sfiducia nell’Europa

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L’Italia è un Paese sempre più inquieto per la minaccia del terrorismo,  per l’invasione dei migranti, per le conseguenze economiche, giudicate negative, delle politiche europee e dell’avvento dell’euro, tanto che circa un terzo degli italiani deciderebbe subito di uscirne. A fare questo ritratto preoccupante della nostra Italia è il Laboratorio di Analisi Politiche dell’università di Siena, che con l’Istituto Affari Internazionali e l’appoggio della Compagnia di San Paolo, ha fatto il rapporto sugli italiani e la politica estera.

Dal 2013 a oggi, gli italiani hanno cambiato idea sulle priorità per il Paese. La sterzata decisiva riguarda prima di tutto il tema dei migranti: in quattro anni, nella classifica delle urgenze, la questione migratoria e la gestione degli sbarchi è balzata al primo posto come il primo problema da risolvere, e doppia i vecchi sondaggi, portando ai minimi gli altri temi sociali di politica estera (nel 2013 le priorità erano la promozione delle esportazioni e la difesa dei nostri connazionali all’estero, ma va ricordato che eravamo nel pieno della crisi diplomatica con’ India per i due marò arrestati).

«È in atto un profondo cambiamento in Italia – spiega Ettore Greco, vicepresidente vicario dello Iai (Istituto affari internazionali) -, notiamo un’inclinazione maggiore verso l’uso della forza. 11 34% degli italiani sarebbe d’accordo a inviare i nostri militari in Líbia per ristabilire il controllo delle frontiere in loco, anche a costo di subire perdite». Quattro italiani su dieci vorrebbero che il governo attuasse una politica di deciso respingimento «anche se questo espone i migranti a maltrattamenti disumani nei Paesi d’origine e di transito», continua Solo il 29% sarebbe disposto ad assicurare ai migranti il salvataggio in mare e ad accoglierli sul nostro tenitorio.

A sorpresa, visto il gradimento che sta riscuotendo il ministro Minniti, per gli italiani il Governo non fa abbastanza per lottare contro il terrorismo (voto 5), mentre ancor peggio è giudicata (voto 2,9) la politica di gestione dell’immigrazione.

Infine, nonostante le affermazioni di alcuni governanti, che si vantavano di aver rilanciato ruolo e considerazione dell’Italia a livello europeo e internazionale, la percezione dei cittadini è invece quella che il peso del Paese sia sempre «nullo o scarso» in politica estera. La pensa così l’82% degli italiani dal 2013 a oggi. Anche in tema di Europa, lo abbiamo accennato, molti indicatori segnalano una netta sfiducia dell’opinione pubblica verso la Ue. E poi, a sorpresa ma non troppo, vista la situazione economica e sociale e dell’invasione di migranti sempre crescente, un terzo degli italiani sarebbe favorevole all’Italexit, l’uscita dall’Unione, il 36% a quella dall’euro. Voterebbe così la metà degli elettori di M5S, Lega Nord e Forza Italia.

 

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