Evitiamo il baratro. Siamo al collasso delle Province e delle Città metropolitane, servono risorse per consentire l’erogazione dei servizi fondamentali ai cittadini e per tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire dal pagamento degli stipendi. Così i sindacati del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil in una nota unitaria sullo sciopero indetto per domani 6 ottobre. Uno stop per l’intera giornata, annunciato già in estate e ora confermato, per alzare la voce in vista della manovra. Saranno quindi oltre 20 mila i lavoratori di Province e Città metropolitane che incroceranno le braccia. Si svolgeranno, contestualmente, manifestazioni in tutti i territori, avvisano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.
Le sigle del pubblico impiego rivendicano uno stanziamento di risorse adeguato nella prossima legge di Bilancio per salvare gli enti, molti dei quali in dissesto economico; garantire il pagamento degli stipendi alle lavoratrici e ai lavoratori, in alcuni casi in ritardo di molti mesi; difendere la contrattazione integrativa, sbloccare il turn over e stabilizzare i precari. Tra le iniziative di piazza i sindacati segnalano il sit it a Roma, in piazza Montecitorio a partire dalla mattina.
In Toscana tre enti (Pistoia, Lucca, Grosseto) non hanno ancora approvato il proprio bilancio e sono a rischio default, mentre le altre amministrazioni hanno centrato questo traguardo solo attraverso alienazioni del patrimonio immobiliare.