Gli italiani (1 su 4) considerano i migranti una minaccia. L’indagine Ispi Rainews

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Dall’emergenza migranti all’Isis, queste sono le paure degli italiani nel 2017, così come descritte nel rapporto di Ispi-Rainews, riportato da un articolo di Letizia Tortello su La Stampa di oggi. La crisi economica resta la prima preoccupazione, ma cresce in modo esponenziale il timore per gli attentati.
In questo quadro a tinte fosche gli italiani considerano i migranti come una minaccia, più che come opportunità, come li definiscono Papa Francesco e la presidenta Boldrini, smentiti seccamente dall’opinione della gente.
Per un italiano su 4 la prima fonte di preoccupazione per il futuro dell’Italia è l’immigrazione. La crisi dei rifugiati spaventa sempre di più, più che all’inizio del 2016, quando l’Europa era a pochi mesi dagli attentati di Parigi e Berlino, e sulle coste di Lampedusa e Reggio Calabria pesavano decine di migliaia di sbarchi che sembravano senza fine.
A fare da sfondo a questo sentimento di paura crescente, c’è anche la crisi economica, che per il 40% dei connazionali rappresenta la prima delle minacce per la stabilità. Il quadro è cambiato rapidamente: solo un anno e mezzo fa, la percezione diffusa era ben diversa e la questione migratoria preoccupava solo un italiano su sei. Spaventava di più il rischio di un attentato terroristico. Oggi, la situazione è ribaltata: il pericolo legato all’Isis è temuto dall’11% della popolazione, il 24% invece considera l’immigrazione una minaccia; per l’8% la paura più grande sono i populismi; per il 7% la crisi dell’Europa e il destino alquanto incerto delle politiche comunitarie.
Il quadro tracciato dall’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale è tanto più significativo perché arriva nel momento in cui il numero degli sbarchi sulle nostre coste è diminuito: al 29 settembre, erano arrivati 104 mila migranti, nel 2016 erano 132 mila (dati del ministero degli Interni). Nonostante questo metà degli intervistati è più preoccupato e sfiduciato di cinque mesi fa rispetto alla reale capacità del Paese di integrarli. Per i1 53% degli italiani in questo specifico ambito «il governo continua a fare troppo poco», per il 33 «ha ottenuto alcuni risultati, ma poteva fare di più». Viene comunque apprezzato dal 60%, il piano Minniti che punta a bloccare gli sbarchi, anche se la parte buonista degli intervistati lamenta le conseguenze per i migranti, accolti in centri libici dalle condizioni disumane.
Nonostante gli sforzi encomiabili di Gentiloni e di Minniti, che hanno portato a ridurre gli sbarchi, moltiplicatisi nell’era dell’accordo di Renzi con la Ue (spazio al deficit in cambio di arrivo di migranti solo in Italia), gli italiani non si lasciano dunque incantare dalle fole della Chiesa e dei politici e associazioni di sinistra, che considerano i migranti un’opportunità (per la Boldrini eccezionali risorse) soprattutto in vista di guadagni economici e elettorali. Le riflessioni auliche le lasciamo a chi vive in un mondo staccato dalla realtà (Vaticano e aule parlamentari), mentre noi comuni mortali combattiamo con la dura realtà di tutti i giorni

 

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