Sicurezza stradale: calano episodi di pirateria, decessi e feriti

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Le norme recentemente approvate in tema di lotta all’indisciplina, anzi ai veri e propri comportamenti criminali, sulle nastre strade cominciano a dare buoni frutti grazie all’impegno delle Forze dell’ordine sul territorio. Le operazioni di controllo definite «a reticolo» organizzate, soprattutto nei fine settimana, dalla Polizia stradale offrono un grande contributo di prevenzione per ridurre la guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, e il conseguente pericolo d’incidenti, anche mortali. La sorveglianza attuata in modo coordinato dalle altre Forze di polizia, anche locali, fa il resto.

Non sorprende dunque che siano diminuiti morti e feriti sulle strade italiane. Nel primo semestre dell’anno si sono registrati 508 casi di pirateria stradale grave (con morti e feriti), in calo dell’8,6% rispetto ai 556 dello stesso periodo del 2016. I feriti, nei primi sei mesi del 2017, sono stati 564, in calo del 15,1% rispetto ai 664 del primo semestre dello scorso anno. Anche il numero dei decessi appare in lieve diminuzione: 48 (tra cui 23 pedoni e 10 ciclisti), contro i 52 dello scorso anno (-7,7%).

I dati emergono dal report sui primi sei mesi dell’anno dell’osservatorio dell’Associazione sostenitori amici Polizia stradale (Asaps), che svolgono un’opera indispensabile in questo settore.

La guida in stato di ebbrezza, secondo il report, è stata accertata in 32 episodi di pirateria stradale (contro i 47 dello scorso anno, – 31,9%), dopo la fuga e l’individuazione del guidatore (la stima non tiene conto dei casi di identificazione del pirata nei giorni successivi all’episodio, per i quali l’accertamento dell’uso di sostanze alcoliche risulta ovviamente vano).

Anche al mese di luglio, secondo Asaps, si registra una lieve flessione nel calo degli episodi di pirateria (-6%, con 612 casi contro i 651 dei primi sette mesi del 2016), mentre rimane sostanzialmente invariato invece il numero dei decessi: 62 vittime contro le 63 dei primi 7 mesi del 2016 (- 1,6%). I feriti (672 contro 795) sono in diminuzione del 15,5%.

Asaps sottolinea che «le omissioni di soccorso sono sempre molte e ancora non sappiamo in modo chiaro se la legge n. 41 del 2016 (introduzione del reato di omicidio stradale e del reato di lesioni personali stradali, ndr) inciderà sensibilmente sulla sinistrosità e in particolare sulla mortalità stradale». Secondo il presidente dell’Associazione, Giordano Biserni, non si sono comunque registrate «le fughe in massa dopo gli incidenti per evitare l’arresto e la revoca della patente per anni prospettate dai critici della legge, perché gli automobilisti cominciano a riflettere sulla non convenienza di simili azioni e sulle conseguenze che si farebbero ben più gravi».

Asaps ricorda inoltre che «il Servizio Polizia stradale ci ha informato che nei primi 15 mesi dall’entrata in vigore della legge gli arresti obbligatori effettuati dalla Specialità sono stati appena 32. Quindi è facile calcolare che in 12 mesi, aggiungendo gli arresti effettuati dai Carabinieri e dalle Polizie locali (poche decine), si arriverà intorno a 100 o 130».

Concordo con le conclusioni di Biserni, le nuove disposizioni e regole recentemente approvate cominciano a essere comprese (e temute) dagli automobilisti, che dovrebbero convincersi d’ispirare i loro comportamenti a una maggiore prudenza. In questi casi comunque è sempre meglio il bastone della carota.

 

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