Consip: anche Cantone sgonfia il complotto denunciato da Renzi

Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterPrint this pageEmail this to someone

«Ad oggi vedo pochi fatti e tantissime illazioni. Per ora c’è solo una ipotesi di corruzione e uno che ha patteggiato». Così a Radio Capital, il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone, sul Caso Consip. «C’è una cortina fumogena, tante indagini sulle indagini, scenari molto ampi – aggiunge -. Ma la vicenda Consip doveva creare sfracelli, mentre per ora c’è un funzionario di medio livello che ha patteggiato e un imprenditore in attesa di giudizio». «Io sono laico, rispetto a ipotesi di complotto voglio aspettare. Troppe volte ci siamo aspettati bombe atomiche che invece erano tric-trac», conclude il magistrato.

Intanto l’Ansa, in un lancio di ieri alle ore 20,10, ha riportato le frasi esatte della procuratora di Modena, Lucia Musti, come risultano dal verbale del Csm. Tre ore di audizione, dalle 15.30 alle 18.11 del 17 luglio davanti alla prima commissione del Csm, 54 pagine di verbale nelle quali compaiono le distinte frasi che il Procuratore di Modena Lucia Musti attribuisce al colonnello Sergio De Caprio (il capitano Ultimo) e al maggiore Gianpaolo Scafarto e alcune sue considerazioni sull’operato dei carabinieri. Ieri il magistrato aveva lamentato che le venivano attribuite alcune affermazioni, anche virgolettate, che io non ho fatto ovvero che, per come riportate, non rendono in modo fedele quanto da me riferito al Csm.

Ma cosa ha detto effettivamente il Procuratore? Le sue frasi sono riportate testualmente nel verbale dell’audizione. Parlando di una riunione svoltasi a Roma in una caserma dei carabinieri, «là – dice il Procuratore Musti – mi sembravano veramente molto spregiudicati questi Carabinieri, con un delirio di onnipotenza, soprattutto il Colonnello e il Capitano, perché poi c’era questo maggiore De Rosa che è quello che ha firmato l’informativa in questione, che mi sembrava più equilibrato, ma gli altri due erano veramente matti. Scusi matti no, erano esagitati, non mi piaceva neanche il rapporto con l’autorità giudiziaria che avevano, perché a me avevano detto: Dottoressa, lei se vuole ha una bomba in mano, lei se vuole può fare esplodere la bomba».

Chi glielo disse questo?, chiede il consigliere Morosini. Risponde il Procuratore: «Il colonnello De Caprio, mi disse: ‘Lei ha una bomba in mano, se vuole la può fare esplodere».

Ma con riferimento a cosa?, viene chiesto al magistrato. «Ma cosa ne so Consigliere? Cioè io non lo so perché erano degli esagitati. Io dovevo lavorare solo sulla Cpl Concordia punto, su quest”episodio di corruzione. Io dissi: ‘Prima ci liberiamo di questo fascicolo e meglio è… Nel frattempo secondo me il Colonnello pensava che io chissà cosa avessi potuto fare, forse il suo burattino nelle mani, io non lo so che cosa avesse nella mente il Colonnello».

La vicenda Consip non entra nelle conversazioni tra il Procuratore e il colonnello De Caprio, mentre, invece, di quell’inchiesta parla al magistrato il capitano (ora maggiore) Scafarto. «Scoppierà un casino, arriviamo a Renzi», dice Musti riferendo la frase a lei detta da Scafarto.

Il Presidente della Commissione chiede: Gli ha detto anche arriviamo a Renzi?. Risponde Musti: «Sì, perciò che io ho detto: «Mamma mia, io di questo non voglio sapere niente». Ovviamente lo dissi ai miei colleghi sostituti e dissi: «Ragazzi, qua abbiamo fatto bene a liberarcene subito, perché questi sono dei matti».

 

Calendario Tweet

aprile 2024
L M M G V S D
« Mar    
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
2930