Firenze, studentesse americane: si attende l’esame del Dna, il pm ha sentito le coinquiline delle ragazze

Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterPrint this pageEmail this to someone

Esame del Dna sui reperti biologici così da stabilire in modo inequivocabile chi era effettivamente coinvolto e raccolta delle testimonianze delle coinquiline dell’appartamento dove soggiornano le due studentesse Usa che, giusto una settimana fa, hanno denunciato i carabinieri Marco Camuffo e Pietro Costa per violenza sessuale: queste le attività in corso oggi della procura di Firenze, che in questa vicenda vuole rapidamente porre ogni tassello al suo posto. L’orientamento della procura è di completare le indagini prima possibile ed eventualmente andare a processo in tempi rapidi, forse anche tramite una richiesta di giudizio immediato.

Oggi il pm Ornella Galeotti ha sentito le altre ragazze che vivono nello stesso appartamento, una casa del centro storico affittata da più studentesse per il loro periodo di studio a Firenze. Tali testimonianze riguardano la fase del rientro nell’appartamento delle due studentesse dopo la violenza, quando riferirono alle amiche l”accaduto e scattarono le richieste di soccorso alla polizia, quindi i controlli medici. Furono avvertiti anche il consolato americano a Firenze e la scuola per stranieri Lorenzo de’Medici. Racconti che attengono alla fase finale dell’episodio di violenza, quando i militari si apprestavano a lasciare il palazzo e le giovani Usa aggredite, frastornate, cercavano soccorso. La violenza sessuale avvenne fuori dall’appartamento, tra scale e parti comuni del palazzo.

Testimonianze che chiudono il filo della nottata per chi fu teste parziale. Già interrogati nei primi giorni, per esempio, i carabinieri delle altre due pattuglie intervenute alla discoteca Flo per una rissa e che potrebbero aver notato i contatti fra Camuffo e Costa e le due studentesse.

Intanto, all”ufficio gip sono al vaglio le richieste dei pm per due incidenti probatori, uno per l’esame di genetica forense, cioè per il Dna. L’altro per acquisire come prova i racconti delle due studentesse. Dalla ricerca del Dna ci si aspetta di tracciare la presenza esatta di chi c’era, per stabilire con esattezza chi fosse effettivamente presente nel luogo dove avvennero i rapporti sessuali e ad ottenere una ricostruzione della vicenda più esatta possibile.

Riguardo all’incidente probatorio per le due studentesse vittime della violenza, il legale della 21enne originaria del New Jersey, avvocato Gabriele Zanobini, ha chiesto ai magistrati che l’incidente probatorio per la sua assistita si svolga in ”audizione protetta” così come avviene quando vengono ascoltati i minori nei processi. Nell’audizione protetta il giudice sente la persona offesa dietro una parete di vetro dove ci sono solo loro e l’interprete.

 

Leggi anche:   Empoli beffato a Lecce: 1-0. Gol decisivo di Sansone al 90'. Var annulla un gol agli azzurri. Pagelle

Calendario Tweet

aprile 2024
L M M G V S D
« Mar    
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
2930