Parigi: proteste contro la riforma del lavoro voluta da Macron

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Primo vero test sociale per il presidente francese Emmanuel Macron, eletto lo scorso maggio. La Confédération général du travail (Cgt) ha indetto uno sciopero contro la riforma della normativa sul lavoro proposta dal nuovo governo. Gli altri sindacati maggiori hanno deciso di non partecipare alla protesta e di aprire una negoziazione con la maggioranza, composta da En Marche!, il movimento di Macron, e i centristi di MoDem. Il Cgt ha annunciato oltre 180 iniziative in diverse città di tutto il Paese, che si affiancheranno allo sciopero dei trasporti e di altri settori pubblici. Le manifestazioni si sono svolte a Marsiglia, Lione, Tolosa e altre città. Sindacati e polizia (tutto il mondo è paese) litigano sulle cifre, che oscillano tra 40 e 90 mila. Nel pomeriggio c’è stato anche un corteo a Parigi, 25 mila presenti secondo le autorità, 60 mila per gli organizzatori.  Nella capitale, dopo due ore di manifestazione pacifica, si sono verificati degli scontri. Secondo alcune testimonianze, 300 persone a volto coperto si sarebbero infiltrate tra i manifestanti, cominciando a lanciare oggetti contro le forze dell’oridne e provocando la reazione degli agenti, con gas lacrimogeni e alcune cariche. Tre persone sono state arrestate e un manifestante è stato ferito.

Il pacchetto di riforme avanzato dalla nuova maggioranza è più liberale di quello che propose l’ex presidente François Hollande, e che gli fece perdere consenso. La differenze è che Macron aveva dichiarato in maniera esplicita quali fossero le sue poizioni. La nuova normativa, promossa per decreto, verrà votata il 22 settembre.  I sindacati temono che la riforma Macron possa indebolire la posizione dei lavoratori nei confronti delle aziende e ridurre notevolmente il ruolo e il peso delle confederazioni dei lavoratori, aggirando di fatto il sistema dei contratti nazionali con la contrattazione che scende a livello delle singole imprese per le società sotto i 50 dipendenti.

La prima contestazione contro Macron si svolge mentre il presidente è volato nelle isole caraibiche, colpite dall’uragano Irma. La decisione di recarsi a St. Martin, territorio franco-olandese che ha subito i maggiori danni, è stata presa domenica, dopo una riunione di emergenza con il governo. Sullo stesso aereo del presidente anche cibo, acqua e medicinali per i sopravvissuti.

 

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