Migranti: papa Francesco cambia posizione e loda l’Italia per l’accoglienza

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Da bordo dell’aereo papale che lo riporta dalla Colombia dove è stato in visita (ha anche avuto un piccolo incidente sulla papamobile, si è ferito sbattendo la testa) papa Francesco sembra voler rivedere e calibrare meglio le sue posizioni sui migranti.

Fermo restando, dice, che la «porta del cuore deve sempre restare aperta» i governanti devono applicare la virtù della prudenza e a tal proposito  loda l’Italia e la politica che ha scelto in materia il governo Gentiloni, incontrato il mese scorso nel Palazzo Apostolico. «Quello con Gentiloni è stato un incontro personale, è avvenuto prima del problema dei migranti. Sento comunque il dovere di esprimere gratitudine per l’Italia e la Grecia perché hanno aperto il cuore ai migranti. Accoglierli è un comandamento di Dio. Naturalmente un governo deve gestire questo problema con la virtù propria della prudenza. E dunque, primo: vedere quanti posti hai. Secondo: non solo accoglierli, ma anche integrarli. Ho visto esempi in Italia di integrazione bellissima». Dunque anche il Papa, finalmente, riconosce che uno Stato (e in particolare l’Italia) deve gestire il problema dei migranti tenendo conto anche dei limiti, anche numerici, della possibile accoglienza dignitosa. Sarà stata l’aria della Colombia, saranno stati i consigli di chi gli sta vicino,  questa è la sorprendente virata del pontefice

Francesco fa una pausa e poi, pensando a quello che succede in Libia, aggiunge. «Tre: è chiaro che c’è un problema umanitario. L’umanità prende coscienza di questi lager, delle condizioni in cui questi migranti vivono nel deserto, ho visto delle foto. Ho l’impressione che il governo italiano stia facendo di tutto in campo umanitario, per risolvere anche problemi che non si potrebbe assumere. Allora: cuore sempre aperto, prudenza, integrazione e vicinanza umanitaria. Poi però c’è il nostro inconscio collettivo che pensa: l’Africa va sfruttata. Ecco, bisogna capovolgere questo: l’Africa è amica e va aiutata».
Il Papa parla anche del suo incidente in Colombia, avvenuto sulla papamobile. E’ ironico. «Mi sono sporto per salutare i bambini e non ho visto il vetro, e… pum!»

 

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