Lavoro: disoccupazione risale a 11,3%. Occupati sopra 23 milioni (ma molti sono contratti estivi)

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Torna a salire il tasso di disoccupazione che a luglio cresce di 0,2 punti sul mese precedente e tocca l’11,3%. Ma allo stesso tempo – comunica l’Istat – cresce dello 0,3% anche il numero degli occupati. Con l’incremento di 59 mila unità in un mese – spiega l’istituto – si conferma la persistenza della fase di espansione occupazionale: negli ultimi due mesi il numero di occupati ha superato il livello di 23 milioni di unità, soglia oltrepassata solo nel 2008. Il tasso di occupazione sale al 58,0% (+0,1 punti percentuali). Quello che nei numeri dell’istituto di statistica non figura è che, trattandosi del mese di luglio, molti contratti di lavoratori occupati sono stagionali, in scadenza a settembre, massimo ottobre. Non si tratta di posti di lavoro strutturati che possano offrire stabilità alle famiglie, in modo da favorire una vera ripresa del Paese.

Si tratta di dinamiche conosciute, buone per alimentare numeri ma non per cambiare una tendenza che da troppo tempo è in caduta. Del resto, basta andare avanti nella comunicazione Istat per rendersi conto che il tasso di disoccupazione giovanile aumenta a luglio: si attesta al 35,5%, in crescita di 0,3 punti da giugno. Per i ragazzi la situazione resta difficile. A crescere – sottolinea l’istituto di statistica – sono infatti gli occupati ultracinquantenni (+371 mila) e i 15-24enni (+47 mila), a fronte di un calo nelle classi di età centrali (-124 mila).

Rispetto a luglio 2016, il tasso di occupazione cresce di 0,9 punti percentuali per gli uomini e di 0,5 punti per le donne. Il tasso di disoccupazione maschile cala di 0,5 punti mentre quello femminile aumenta di 0,2 punti. Il tasso di inattività diminuisce di 0,6 punti per gli uomini e di 0,8 punti per le donne. Ma ripeto: siamo ancora in mezzo al guado. Il governo deve insistere sul lavoro, ma senza fare regali a imprenditori che fanno finta di assumere solo per avere incentivi e sgravi fiscali, eppoi, una volta centrato l’obiettivo, lasciano a casa chi hanno appena assunto con contratti a brevissimo termine.

 

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