Sono 13 le scuole di specializzazione non in regola. Anche le Università toscane sono segnalate dall’Osservatorio nazionale della formazione medico specialistica, che ha stilato e inviato al ministero della Salute l’elenco di chi non è accreditabile per formare i nuovi specialisti.
Il record negativo lo ha Pisa, con sette scuole “bocciate”, contro cinque a Siena e una a Firenze. Medicina dello sport, nefrologia, audiologia, medicina legale, neurochirurgia, malattie infettive e medicina del lavoro: ecco le discipline pisane per le quali l’Osservatorio ha chiesto al ministero di non concedere l’autorizzazione a formare gli specialisti. Il parere non è vincolante e si aspettano i prossimi passi dei dicasteri alla Salute e all’Istruzione.
«Per quello che mi risulta al momento, da noi ci sono soprattutto problemi formali», spiega Mario Petrini, ematologo e presidente del Consiglio della scuola di medicina di Pisa. «Ad esempio in tre casi, nefrologia, malattie infettive e medicina le lavoro, abbiamo come direttore un professore straordinario, di quelli previsti dalla legge Moratti».
L’Osservatorio ha valutato come da non accreditare 5 scuole dell’Università di Siena, e cioè la medicina del lavoro, la chirurgia toracica, l’allergologia, l’audiologia, e la medicina legale. A Firenze invece i problemi riguardano soltanto una specialità, ancora una volta l’audiologia e foniatria, che fa l’en plein delle Università toscane. È l’unica specialità che non ha i requisiti per l’accreditamento in tutte le tre sedi.