Migranti: Minniti, flussi migratori non governati minaccia per l’Italia

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Le nuove regole stabilite dal ministro Minniti hanno frenato il via vai delle Ong, e i controlli della Guardia costiera libica hanno ridotto gli affari per i trafficanti di uomini e conseguentemente fatto crollare, nel mese di luglio, gli sbarchi sulle nostre coste.

Innanzitutto i pagamenti versati dai migranti ai trafficanti di esseri umani non avvengono più al momento dell’imbarco sul gommone, ma si spostano a trasbordo (sulle navi – taxi delle Ong) avvenuto. Se le navi non recepiscono, il trasbordo cade e con esso anche il pagamento. Si crea così un freno all’attività lucrosa e delinquenziale dei trafficanti. Caduta la certezza dello sbarco queste sono le prime conseguenze.  L’azione della Guardia costiera libica è sempre più intensa, così come le accuse dei vertici della stessa contro l’attività delle Ong, le cui navi stanno quasi tutte lasciando la fascia del Mediterraneo centrale; i soccorsi sono sempre più incerti e i trasbordi altrettanto.

La consueta seduta del Cnosp, il comitato nazionale ordine pubblico e sicurezza convocato come di consueto per Ferragosto, quest’anno è stata dedicata non soltanto al traffico sulle strade e autostrade della penisola, ma anche al traffico e agli arrivi dei migranti. Su questo tema il ministro ha esordito con una dichiarazione significativa e importante: «Da quando a fine giugno c’é stato il picco degli sbarchi in Italia ci siamo dati l’obiettivo di rafforzare il governo dei flussi migratori. I flussi migratori non governati minacciano la tenuta sociale e democratica dell’Italia». Una risposta ai fautori dell’accoglienza illimitata e incontrollata.

Minniti ha illustrato i risultati positivi delle sue iniziative: gli sbarchi dall’inizio dell’anno sono 97.293, l’anno scorso erano 101.507 con un calo del 4,15%. Balza all’occhio il dato di luglio: secondo l’agenzia Ue Frontex gli sbarchi totali in Italia attraverso il Mediterraneo centrale, 10.160, sono diminuiti del 57%  rispetto a giugno. L’agenzia europea sottolinea come i fattori di riduzione delle partenze sono diversi: l’azione della Guardia costiera libica, gli scontri tra fazioni nella zona di Sabrata, porto d’elezione peri trafficanti; ma anche l’approvazione del codice per le Ong e un maggior coinvolgimento dei sindaci libici, già incontrati da Minniti a Tripoli il 13 luglio insieme all’ambasciatore Giuseppe Perrone.

I sindaci della Libia a breve rivedranno a Roma il nostro ministro per illustrare i loro progetti di sviluppo, oggetto di finanziamenti dell’Unione europea. Il 28 agosto al Viminale è fissata una riunione di Minniti con i colleghi di Ciad, Mali, Niger e Libia. Si rafforza inoltre l’azione della missione navale a Tripoli pianificata dal ministero della Difesa. I militari imbarcati su nave Tremiti offrono sostegno tecnico alle unità navali del governo d’accordo nazionale presieduto da Fayezal-Sarraj, in attuazione dei patti a suo tempo sottoscritti.

Lo sforzo italiano, in assenza di iniziative dell’Ue, si allargherà ad altri paesi. Dirigenti del dipartimento di Pubblica sicurezza sono andati in Gambia per la consegna ufficiale di quaranta fuoristrada per la polizia locale impegnata nel controllo delle frontiere e le migrazioni irregolari Dal Gambia quest’anno sono arrivati 5.503 migranti in Italia. Secondo i dati del cruscotto del Viminale il maggiore flusso resta quello della Nigeria (16.559). E intanto anche la Ue batte un colpo e valuta l’ipotesi di rafforzare il piano dell’operazione Triton per intensificare i soccorsi.Un portavoce Ue afferma: « se l’Italia ne farà richiesta lo valuteremo».

Dunque sono in campo tutta una serie d’iniziative per limitare l’afflusso indiscriminato di migranti verso le nostre coste, un afflusso che giova soprattutto alle tasche dei trafficanti di uomini, alle Ong e alle Associazioni che lucrano sul business dell’accoglienza. Che prima o poi dovrà pur trovare un freno.

 

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