Confesercenti: frenata sopra le aspettative, anche 2015 si chiuderà con inflazione di poco superiore a zero. Ipotesi di nuovo intervento Bce sempre più concreta
Linflazione a novembre 2015 frena allo 0,1% su base annua, in riduzione di due decimi di punto percentuale rispetto al valore registrato ad ottobre. E quanto rende noto lIstat, sottolineando che su base mensile lindice dei prezzi al consumo cala dello 0,4%. Il rallentamento tendenziale è dovuto soprattutto ai servizi ricettivi e di ristorazione e agli alimentari non lavorati. Questi andamenti sono in parte bilanciati dalla minore flessione dei prezzi degli energetici non regolamentati, come i carburanti per gli autoveicoli (-11,2%, da -12,7% di ottobre). I dati provvisori dellIstat mostrano inoltre che, al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, linflazione di fondo scende a +0,6% (da 0,8 di ottobre).
Anche il ribasso dei prezzi su base mensile è imputabile principalmente alla diminuzione dei prezzi dei servizi ricettivi e di ristorazione (-2,5%), insieme a quello dei servizi relativi ai trasporti (-1,2%). Queste flessioni sono in parte mitigate dagli aumenti congiunturali dei prezzi degli alimentari non lavorati (+0,7%). Linflazione acquisita per il 2015 è stabile a +0,1%. I prezzi del cosiddetto carrello della spesa aumentano dello 0,3% a novembre rispetto al mese precedente e dell1,3% su base annua, in rallentamento dal +1,5% di ottobre, conclude lIstat.
Prezzi, Confesercenti: frenata sopra le aspettative, anche 2015 si chiuderà con inflazione di poco superiore a zero. Ipotesi di nuovo intervento Bce sempre più concreta
La frenata dellinflazione registrata a novembre è superiore alle aspettative. Sul versante prezzi, infatti, novembre è solitamente un mese freddo, spesso caratterizzato da flessioni congiunturali; ma il calo di 0,4 punti registrato questanno su ottobre fa riflettere, anche perché è la diminuzione più ampia registrata in novembre negli ultimi due anni. Così lUfficio Economico Confesercenti commenta i dati provvisori sui prezzi diffusi oggi dallIstat. Al calo dellindice dei prezzi registrato nellultimo mese contribuisce il rallentamento degli alimentari non lavorati e dei servizi ricreativi, in particolare nella ricettività e nella ristorazione, dovuta a fattori stagionali. In generale, però, dalle rilevazioni Istat di novembre emerge ancora unItalia ai limiti della deflazione: i prezzi dei beni continuano a calare rispetto al 2014, e anche questanno si chiuderà con uninflazione solo leggermente al di sopra dello zero.
Un dato preoccupante perché indica, secondo noi, che la situazione della domanda interna è ancora incerta, così come le aspettative delle imprese sulla crescita dei consumi e sulle prospettive future delleconomia. Un quadro di stallo che condividiamo con il resto dellarea Euro, anchessa sul crinale della deflazione, e che riteniamo renda sempre più concreta la possibilità di un nuovo intervento di Quantitative Easing da parte della Bce, che auspichiamo venga messo in campo il prima possibile.