Anche per andare nei musei c’è chi si rivolge ai bagarini

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Anche per andare nei musei c’è chi si rivolge ai bagarini. Soprattutto per tagliare la coda. Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, su Radio 24, attacca: «Nella battaglia contro i bagarini che offrono biglietti per la galleria degli Uffizi: c’è un vuoto normativo. E’ legale per agenzia turistica comprare i biglietti e rivenderli a prezzo maggiorato. Più di una volta ho finto di essere turista per verificare come operano. Dall’anno prossimo accorceremo le code a 15 minuti al massimo e ridurre quindi i bagarini».

Schmidt ha annunciato l’addio alle code agli Uffizi a partire dal 2018 e, nel frattempo, il via ad un infopoint all’ingresso di piazza Signoria che aiuterà i turisti a capire come devono comportarsi. Ha aggiunto: «E’ legale per agenzia turistica comprare i biglietti e rivenderli a prezzo maggiorato, ma può essere che un’agenzia rivenda a un operatore che poi rivende a un altro e così via, passando magari per un operatore che non ha le carte in regola. E poi – ha spiegato – la rivendita a prezzi maggiorati è legale, però bisogna offrire un servizio: e qui ci sono biglietti che raggiungono anche i 50 euro partendo da un costo di 16 euro. Abbiamo contattato specialisti del settore, in California e in tutta Europa, e alla fine i più preparati erano un gruppo di informatici dell’università dell’Aquila: con loro – dice Schmidt – abbiamo iniziato un progetto di ricerca e stiamo in questi mesi testando alcuni moduli e dall’anno prossimo implementeremo questo nuovo sistema che dovrebbe radicalmente accorciare le code».

 

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