Massa, carabinieri arrestati in Lunigiana: c’erano microspie sulle auto di servizio

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Il procuratore di Massa, Aldo Giubilaro, ha ammesso che c’erano le microspie sulle auto di servizio dei carabinieri della Lunigiana finiti sotto inchiesta per una serie di resti. Uno di loro è in carcere, tre sono agli arresti domiciliari e quattro hanno il divieto di dimora nella provincia di Massa Carrara. Tra questi ultimi un maresciallo, sospeso dal servizio perchè aveva anche funzioni di comando.

«Si, abbiamo utilizzato anche le intercettazioni ambientali e telefoniche e sono emerse tante situazioni di illegalità»: ha confermato il procuratore Giubilaro, titolare dell’indagine assieme al sostituto Alessia Iacopini. I reati contestati a vario titolo sono lesioni, falso in atto pubblico, sequestro di persona, violenza sensuale. Il gip De Mattia ha accolto le richieste della procura contestando ben 104 capi di imputazioni. C’è anche il caso di un clochard caricato a forza sull’auto di servizio e colpito con un manganello. Poi pestaggi in caserma dove, sempre secondo le accuse, sarebbero stati falsificati i verbali.

 

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