Dopo mesi di trattative, la Commissione europea ha annunciato oggi di aver trovato un accordo di principio con il governo italiano sulla ristrutturazione del Monte dei Paschi di Siena, che lo Stato italiano ha deciso di ricapitalizzare.
L’intesa di principio è condizionata alla conferma da parte della Banca centrale europea che il Monte sia solvente. «La soluzione è un passo positivo per Mps e per il settore bancario italiano – commenta la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager -. Permetterà all’Italia di ricapitalizzare in modo precauzionale la banca, in linea con le regole europee, limitando al tempo stesso l’onere per i contribuenti italiani».
L’accordo è una intesa di principio in attesa delle conferme della Bce e degli investitori privati. L’intesa, dunque, non permette ancora al Governo italiano di ricapitalizzare la banca: questo sarà possibile solo con il pieno via libera.
Le regole comunitarie consentono a un Governo di aiutare una banca in crisi ma a certe condizioni: la banca deve essere ristrutturata ed è necessario che le autorità di vigilanza assicurino la solvibilità dell’istituto di credito.
L’accordo, precisa la Commissione europea, prevede che azionisti e obbligazionisti non privilegiati saranno chiamati a partecipare alla ristrutturazione, subendo perdite. I depositanti, invece, saranno risparmiati, in linea con le regole europee. Gli obbligazionisti non privilegiati a cui sono stati venduti dei titoli con un raggiro (misselling) potranno essere rimborsati. L’accordo tra Roma e Bruxelles prevede che i titoli vengano trasformati in azioni.
Tra le condizioni poste dalla Commissione europea e dalle regole comunitarie, anche un tetto da applicare ai salari dei dirigenti della banca. Questi non potranno avere un ammontare superiore a dieci volte la media dello stipendio dei dipendenti di Mps.
