Monte Paschi: si prepara il piano industriale. Il 9 febbraio il Consiglio d’amministrazione

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Il confronto con l’Europa si avvicina e Mps aggiusta gli ultimi dettagli del nuovo piano industriale, quello che, insieme al ministero dell’Economia, dovrà presentare a Commissione europea e Bce. Il confronto dovrebbe iniziare nella seconda metà di questo mese, quindi con un lieve slittamento rispetto a quanto annunciato dall’ad di Montepaschi Marco Morelli, che aveva parlato dell’inizio di febbraio.

I tempi sono comunque stretti. Per questo il cda è tornato a riunirsi a Milano: il board ha fatto un punto della situazione sull’avanzamento dei lavori. Il nuovo piano industriale deve tener conto dei riflessi dell’intervento pubblico. Il primo passo è stato sulla liquidità, che ha permesso alla banca di emettere bond garantiti dallo Stato per 7 miliardi. Grazie alla copertura pubblica, a quei titoli l’agenzia Dbrs ha assegnato rating e tendenza allineati a quelli della Repubblica italiana. Con un investimento da 6,6 miliardi, poi, entro maggio il Governo salirà al 70% del capitale di Mps. Nonostante questo, Morelli e il presidente Alessandro Falciai hanno più volte ripetuto che, nella sostanza, il piano che sarà presentato a Bruxelles e Francoforte ricalcherà quello approvato a ottobre, compresa la previsione di 2600 esuberi. Nel caso, spetterà alle autorità europee chiedere di stringere di più la corda.

Anche la strategia di cessione dei crediti deteriorati potrebbe essere simile a quella prevista a ottobre. Mps dovrà però fare i conti con l”uscita di scena di Atlante, che nel vecchio piano si sarebbe dovuta accollare una fetta di sofferenze. Avendo in dote ormai solo 1,7 miliardi di euro, il fondo si è ora sfilato: un intervento per ora è escluso, ha detto l’ad di Quaestio, Paolo Petrignani. Ecco che Siena ha cominciato a guardarsi attorno. Sono già in corso contatti con altri soggetti, in particolare fondi, che potrebbero essere interessati ad acquistare almeno una quota delle sofferenze della banca.

Montepaschi sta anche rivedendo gli accantonamenti, visto che negli ultimi mesi è peggiorata la qualità, più che la quantità, dei suoi crediti deteriorati. Si allontana invece la possibilità che venga diffusa la lista dei grandi debitori delle banche, come chiesto da diverse parti politiche. Un emendamento, ancora da approvare, del decreto salvarisparmio, prevede che il ministero dell’economia possa informare le Camere sul profilo di rischio e merito di credito di chi abbia debiti consistenti classificati in sofferenza.

La prossima settimana sarà invece possibile conoscere lo stato di salute di Mps. Il 9 febbraio il Cda si riunirà a Siena per varare il bilancio 2016.

 

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