La Corte costituzionale della Romania ha rigettato il ricorso presentato da Calin Georgescu contro la decisione dell’Ufficio elettorale di non ammetterlo alle elezioni presidenziali del 4 maggio 2025.
Una decisione che potrebbe inasprire ulteriormente il clima politico nel Paese balcanico, con possibili nuove proteste e manifestazioni a sostegno dell’esponente di estrema destra, che i sondaggi danno sempre come favorito con percentuali intorno al 40% Georgescu, politico ultranazionalista su posizioni filorusse, xenofobe e razziste, e i cui sostenitori hanno atteso anche oggi il verdetto fuori dalla Corte costituzionale, aveva vinto a sorpresa il primo turno delle presidenziali nel novembre 2024
La sentenza della Corte costituzionale è definitiva e vincolante. Il 9 marzo 2025 l’Ufficio elettorale aveva respinto la candidatura per il nuovo appuntamento elettorale.
L’estromissione definitiva di Georgescu rappresenta un duro colpo per l’estrema destra romena, in particolare per l’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR), che lo aveva sostenuto nelle precedenti elezioni. Con le elezioni presidenziali imminenti, l’Aur si trova ora nella necessità di individuare un nuovo candidato che possa mantenere la coesione e l’entusiasmo dell’elettorato ultranazionalista, e potrebbe anche far tesoro del diffuso sentimento di delusione e rabbia coinvolgendo gli elettori indecisi a danno dei partiti tradizionali.
Tra i nomi circolati come possibili sostituti figurano George Simion, attuale leader dell’AUR, e Claudiu Tarziu.
SALVINI: “EURO-GOLPE IN STILE SOVIETICO” – “Quello che è successo in Romania a Calin Georgescu è di una gravità inaudita, prima annullano, a urne aperte, le elezioni che stava vincendo, poi lo arrestano, poi addirittura respingono la sua candidatura escludendolo dalle votazioni per paura che vinca. È un precedente pericolosissimo, un euro-golpe in pieno stile sovietico”. Lo afferma in un video sui social il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini.
Gilda Giusti