Irpef, Giani: “Nessun abbassamento in Toscana senza i rimborsi del payback”. Fdi: “E’ il prezzo imposto dalla Sinistra”

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Nessun abbassamento dell’addizionale Irpef, in Toscana, se non arriveranno i rimborsi del payback. Lo ha spiegato oggi a Firenze il presidente della Regione, Eugenio Giani. “Senza i fondi del payback sarebbero talmente messi in discussione gli obiettivi di investimento del nostro bilancio, che poi toccano tutti i settori, che non possiamo farlo”, ha detto Giani riferendosi all’abbassamento dell’addizionale Irpef.

GIANI – “C’è da dire – ha aggiunto Giani – che contribuisce a questo l’articolo 96 della legge Finanziaria che il Parlamento sta discutendo, e che rimette al 15 aprile, e non più al 31 dicembre, la previsione di individuare delle modifiche al sistema fiscale, e questo per consentire con altre forme di sostenere il bilancio della sanità. Sarebbe stato utile anche l’anno scorso perché avremmo potuto vedere di trovare qualche altro tipo di sistemazione. Quindi qualsiasi scelta può essere maturata da qui al 15 aprile prossimo, non nella fretta che l’anno scorso dovemmo mettere nella nuova considerazione di entrate fiscali quando fummo costretti nell’arco di pochi giorni a rimediare l’assenza di 400 milioni di rimborsi del payback da parte del governo”.

“Rimane comunque sempre il nodo – ha proseguito Giani – Io non capisco perché il governo con il ministro Speranza ci autorizzò una cifra allora di 380 milioni di utilizzo del bilancio per il payback e qui, nonostante sia arrivata una sentenza della Corte costituzionale che lo giudica legittimo, non ci viene accordata dal governo la spesa per il payback. Questa è la vera responsabilità”.

FDI – Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Vittorio Fantozzi, attacca il governatore: “La Toscana è governata dall’estrema sinistra ed è diventata l’ultimo avamposto di questa parte politica. Ne è la prova l’ufficializzazione da parte del governatore Giani che l’addizionale Irpef rimarrà immutata anche per il 2025, nonostante che lo scorso anno avesse promesso a sindacati e cittadini che avrebbe fatto di tutto per far ritornare l’imposta ai livelli del 2023. È questo il prezzo che i toscani sono costretti a pagare per saldare il campo largo di una coalizione sempre più a sinistra. Siamo pronti a dare battaglia in Consiglio regionale per contrastare la prossima manovra di bilancio”.

“La verità – sottolinea il consigliere regionale Alessandro Capecchi – è che il bilancio sanitario della Regione Toscana è in deficit strutturale e la questione payback è solo una scusa. Giani, che è anche assessore al bilancio, dovrebbe sapere che il payback è un’entrata straordinaria e non ripetibile e che questo tipo di entrata non può servire, se non in modo episodico e casuale, a chiudere il bilancio che, invece, deve essere in pari con entrate e spese ordinarie. È chiaro che da tempo, senza i soldi in più del bilancio ordinario, la Regione non è in grado di gestire gli 8 miliardi di euro circa che arrivano dal Fondo sanitario. In commissione controllo abbiamo appreso che in cinque anni è stato versato 1 miliardo di euro aggiuntivo da parte della Regione al Fondo Sanitario, ciò significa che quel bilancio è fuori controllo indipendentemente dal problema dei rimborsi per il superamento dei tetti di spesa”.

MANOVRA REGIONALE 2025 – “La proposta di Bilancio 2025 approvato all’unanimità in giunta ha come imprinting lo sviluppo: vogliamo attivare l’investimento pubblico come volano di crescita”. Eugenio Giani presenta la proposta di legge sulla manovra di bilancio che adesso andrà all’esame del Consiglio regionale per il voto previsto intorno al 18 dicembre.

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Le linee indicate dal presidente riguardano l’attivazione di investimenti attraverso i fondi strutturali il cui volume di risorse per il 2025 è pari a oltre 720 milioni con una compartecipazione regionale pari a 130 milioni. Gli investimenti finanziati attraverso le risorse regionali (aggiuntivi ai fondi strutturali) sono, nel triennio 2025-2027, poco meno di 1 miliardo di euro.

Parte di questi interventi fanno parte dell’attuale manovra di bilancio e prevedono nuovi investimenti negli ambiti della difesa del suolo, della viabilità, dello sport, della rigenerazione urbana, del sociale e dell’edilizia residenziale, ecc.  Come detto, una parte rilevante della manovra è legata all’accelerazione e implementazione della quota parte toscana per i fondi tosco europei: “dovremo mettere il 18 per cento per attivare fondi europei e ottenere misure quali asili gratis per le famiglie fino a 40mila euro di Isee, libri gratis per famiglie con Isee sotto i 15mila euro, interventi sulla fragilità”. Contemporaneamente l’accentuazione di investimenti – circa 150 milioni finanziati attraverso risorse – su circa 50 interventi più rilevanti.

In ambito sanitario ci sono risorse per il Piano per l’abbattimento delle liste d’attesa (circa 10 milioni) e sono previsti interventi sull’ospedale di Cisanello.

Complessivamente si tratta di una manovra di previsione da poco meno di 12 miliardi di euro, in cui la parte del leone spetta alla sanità, che vale circa 8 miliardi. I restanti 4 miliardi riguardano le politiche attive e le spese di funzionamento. In questa cifra rientrano 1 miliardo e 350 milioni circa di risorse vincolate (fondi strutturali e Fsc), 650 milioni per il trasporto pubblico locale, e 130 milioni di risorse regionali per il cofinanziamento delle risorse Ue.

Tra i principali interventi che la manovra punta a finanziare, oltre sanità, ci sono innanzitutto i trasporti.
Il bilancio stanzia 650 milioni di euro sul tpl, “una cifra per il trasporto su gomma, ferro e marittimo  – sottolinea Giani – superiore a quella dell’Emilia-Romagna”. All’interno di tale somma anche 54 milioni per la tramvia da Firenze e Bagno a Ripoli e 30 milioni per la strada dalla Manifattura Tabacchi verso le Piagge.

Sulle grandi opere, ci sono i 250 milioni per la realizzazione della Darsena Europa, “secondo quanto previsto dall’Accordo di programma”, evidenzia il presidente, auspicando che “si passi finalmente dalla piattaforma alla realizzazione della banchina”.

“Cifra record”, la definisce il presidente, per la difesa del suolo e Protezione civile, a cui saranno riservati 45 milioni di euro. “In questo contesto si inseriscono 4 milioni per le famiglie alluvionate negli eventi di settembre e ottobre scorsi in Val di Cornia, in Val d’Elsa e le altre aree rientrati nelle quattro dichiarazioni di stato di emergenza”. Previsti poi finanziamenti per l’innovazione e lo sviluppo delle imprese, e per i settori in crisi come la moda.

Ernesto Giusti

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