Edicole a Firenze: il Comune impone di vendere meno articoli extra giornali. Il sindacato Snag si oppone

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Protesta con Palazzo Vecchio, il sindacato nazionale autonomo giornali (Snag), per la delibera con la quale il Consiglio comunale di Firenze ha approvato ieri, 22 aprile 2024, limitazioni alla vendita di prodotti extra editoriali da parte delle edicole del centro storico".

Snag ricorda che due anni fa, il 28 marzo, fu firmata un’intesa tra Anci, Fieg e organizzazioni sindacali degli edicolanti "per avviare una collaborazione che potesse dare sostegno alle rivendite di giornali, sempre più penalizzare dalla grave crisi editoriale degli ultimi anni. Ci si aspettava un ampliamento della vendita di prodotti extra-editoriali che mettesse le edicole in condizione di compensare il costante calo di fatturato derivante della vendita di quotidiani e riviste. Palazzo Vecchio però "ha preso una decisione che va nella direzione opposta varando una delibera che introduce una distinzione tra edicole Unesco, ossia quelle che operano nel centro storico della città, e quelle non Unesco. Indicando inoltre, per le sole edicole Unesco, una penalizzazione in quanto dovranno limitare il prodotto extra editoriale al 30% della superficie espositiva".

"Ciò – si afferma – è accaduto nonostante l’incontro, avvenuto qualche giorno prima, tra Andrea Innocenti, presidente Snag, con il sindaco Dario Nardella e l’assessore al commercio Giovanni Bettarini, durante il quale" il sindacato "ha proposto di lasciare una percentuale del 50-50% tra prodotto editoriale e non editoriale". Se per Snag è "vero che nel centro di Firenze esiste da tempo il fenomeno dell’abusivismo", con "edicole gestite nella quasi totalità dei casi da stranieri che hanno interamente sostituito la vendita di prodotto editoriale con prodotti turistici" è "anche vero che per riportare a una situazione di normalità il Comune sta penalizzando enormemente le 10 rivendite dell’area Unesco che effettivamente vendono giornali".

Per il sindacato, la delibera "porterà ad una desertificazione dei punti vendita della carta stampata", per questo "si augura che ci sia un ripensamento da parte del Comune": in assenza "è indiscutibile chiedere un intervento presso le sedi competenti".

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