Copenaghen: brucia la Borsa. Crollata la guglia. “E’ la Notre Dame della Danimarca”

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L’iconica guglia dello storico edificio della Borsa di Copenaghen è crollata, devastata dalle fiamme, davanti agli occhi di residenti e passanti increduli che hanno visto sgretolarsi la storia. Come accadde esattamente cinque anni fa a Parigi, era il 15 aprile 2019, quando le fiamme divoravano Notre Dame sotto lo sguardo dei parigini e del mondo.

"Questa è la nostra Notre Dame", ripeteva oggi un commerciante nella capitale danese dando voce allo shock collettivo. La B›rsen di Copenaghen, edificio del Diciassettesimo secolo, è una perla della città, una delle costruzioni più antiche che custodisce tesori, tra cui numerosi dipinti del 1600 danese. Per salvarli è scattata una corsa contro il tempo che però poco ha potuto con quanto era già andato in cenere.

"Sono andati in fumo 400 anni di storia", ha affermato sconsolato il ministro danese della Cultura, Jakob Engel-Schmidt. Il primo allarme è stato lanciato alle 7:36 del mattino, quando i servizi di emergenza già parlavano di "un incendio molto, molto esteso". Poi il crollo della guglia, alta 54 metri, scomparsa tra le fiamme e la massiccia presenza delle squadre di emergenza che hanno visto da subito impegnati 120 vigili del fuoco e 60 militari dell’esercito danese.

L’edificio si trova non lontano da Christiansborg dove ha sede il parlamento danese ed è qui che sono state portate molte delle opere d’arte messe in salvo. Lo stabile non ospita più la Borsa dagli anni ’70, adesso è la sede della Camera di Commercio ed era in fase di restauro dal 2022, quando i lavori di preservazione furono avviati proprio per i 400 anni dalla sua costruzione: fu infatti commissionato dal re Cristiano IV e costruito tra il 1619 e il 1640.

Non è ancora chiaro cosa abbia provocato l’incendio, ma le dimensioni del danno sono state evidenti fin da subito: "Le fiamme si sono sviluppate sotto il tetto. È in rame ed è praticamente impossibile passarci sotto per cui le fiamme hanno avuto tutto il tempo di svilupparsi in intensità e vastità", ha spiegato il direttore dei servizi di emergenza della capitale, Jakob Vedsted Andersen. E fin dalla mattina vi era la consapevolezza che metà dell’edificio fosse stato divorato dal fuoco.

Re Fredrik, il sovrano danese, è stato tra i primi a reagire alla notizia. "Stamattina ci siamo svegliati con un orizzonte triste davanti a noi: il fumo che si alzava sui tetti di Copenaghen segnalava il devastante incendio di ‘Borsen’. Un importante patrimonio culturale sta bruciando", ha scritto sui suoi profili social.

"La Regina ed io – ha continuato – vorremmo ringraziare tutti coloro che fin dalle prime ore di questa mattina si sono assicurati che nessuno rimanesse ferito e che hanno lottato per salvare il più possibile dell’edificio e dei numerosi tesori culturali e opere d’arte che contiene".

In poche ore il rogo è stato domato, ma a quel punto ampie parti dell’edificio risultavano già danneggiate in maniera irreparabile. "Gran parte della Borsa è distrutta. Ma molti degli oggetti di valore sono stati salvati", ha detto in conferenza stampa la sindaca della città, Sophie Haestorp Andersen, annunciando la determinazione delle istituzioni di avviare al più presto i lavori di ricostruzione "qualsiasi cosa accada".

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