‘Ndrangheta e scarti Keu: Tar annulla ordine di bonifica della Regione Toscana

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E’ stato annullato dal Tar della Toscana, oggi 10 aprile 2024, l’ordine di bonifica emesso nel 2023 dalla Regione per sanare un’area inquinata a Bucine (Arezzo), in località Le Valli zona Cave di Levane poiché, spiega una nota della Giustizia amministrativa, "rivolto nei confronti di un produttore che, in applicazione dell’art. 188 del decreto legislativo n. 152 del 2006, aveva conferito i rifiuti ad un soggetto autorizzato al servizio pubblico di raccolta".

La causa, molto articolata, riguarda l’attività di un impianto per lo stoccaggio e il trattamento di rifiuti non pericolosi da trasformare in altri prodotti, in particolare per l’edilizia e le costruzioni. Impianto autorizzato, poi operativo fino al 2020, ma sequestrato nel 2022 perché finito al centro delle indagini di procura di Firenze – Direzione distrettuale antimafia e Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale dei Carabinieri.

Il sequestro infatti scattò nell’inchiesta penale della Dda su traffico illecito di rifiuti, fra cui lo smaltimento del keu – scarto tossico delle concerie di Santa Croce (Pisa) -, e il coinvolgimento di ditte riconducibili a clan di ‘ndrangheta, vicenda di cui si aprirà il 12 aprile l’udienza preliminare al tribunale di Firenze.

Poi, nel 2023, la Regione ordinò ai produttori che hanno conferito scarti industriali, come rifiuti speciali non pericolosi, ma tali da far alzare i livelli di inquinamento, di bonificare l’impianto di Bucine. Tuttavia, contro l’atto della Regione vennero fatti ricorsi al Tar da parte di varie società, tra cui il depuratore Aquarno che serve le concerie del distretto di Santa Croce (Pisa) e un consorzio della metallurgia e dei preziosi di Arezzo.

L’Arpat aveva riscontrato il superamento dei limiti di legge, nel suolo e nelle acque sotterranee, per sostanze chimiche nocive (idrocarburi, boro, solfati, manganese selenio e zinco, berillio, cadmio, cobalto, cromo, nichel, rame) e anche da keu, lo scarto delle lavorazioni delle concerie finito anch’esso tra i materiali trasferiti all’impianto di Bucine da un impianto di recupero rifiuti di Pontedera (Pisa): entrambi gestiti dalla stessa società, una srl indagata dalla Dda insieme al suo titolare.

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