Esplosione alla diga di Suviana, Appennino Bolognese: 3 morti, 5 feriti gravi e 4 dispersi

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Esplosione, nel primo pomeriggio di oggi, 9 aprile 2024, in una centrale idroelettrica del bacino artificiale di Suviana, sull’Appennino Bolognese. Al momento, secondo le prime informazioni, ci sarebbero 3 morti e almeno 10 feriti, fra i quali 4 ustionati gravi. Ancora imprecisato il numero dei dispersi. Sono in corso le ricerche.

“Nella centrale elettrica di Suviana, secondo le prime informazioni, si è verificato uno scoppio nel piano dove si trovano i trasformatori. Lo ha detto il comandante dei vigili del fuoco di Bologna, Calogero Turturici, intervistato da e’TV-Rete 7. L’incidente si è verificato sotto il livello dell’acqua: c’è parecchio fumo, fatichiamo e entrare nei locali. Per prestare soccorso servono visibilità e basse temperature”.

Aggiungendo: “Quando arriveremo al piano dell’incidente capiremo meglio. Anche dopo avere contattato il responsabile Enel dell’impianto. In quei piani c’erano i trasformatori. Le cause non le sappiamo. Servirà una testimonianza di chi era sul posto. I locali ora sono sommersi dall’acqua secondo le prime informazioni che abbiamo. Se non si mette a disposizione per le indagini il luogo dell’incidente è difficile ipotizzare una determinata tipologia di scenario o un’altra”.

“Pare sia scoppiato un incendio al piano meno nove, la centrale è tutta sotto il livello del lago a circa 30 metri profondità”. E’ la dichiarazione di Marco Masinara, sindaco di Camugnano. Secondo le prime, ancora parziali, informazioni, “stavano facendo dei lavori alle turbine, dentro c’è il personale. Mi hanno riferito che stanno provando a entrare i vigili del fuoco ma stanno avendo difficoltà”.

Il sindaco si sta recando sul posto, dove c’è già la polizia municipale, con mezzi di soccorso e ambulanze. Operano vigili del fuoco e carabinieri.

Il prefetto di Bologna, Attilio Visconti, ha detto: “Sto andando sul posto con il sindaco Matteo Lepore e con il comandante dei vigili del fuoco. Stanno verificando cosa è successo, anche sul numero dei feriti e dei dispersi al momento non ci sono certezze. I feriti dovrebbero essere 4 o 5, ma non è un dato certo. Dobbiamo ancora capire, credo stessero facendo dei lavori di manutenzione nella centrale”.

AGGIORNAMENTO DELLE 21

Il bilancio tragico, a tarda sera, è questo: 3 morti, 5 feriti gravi e 4 dispersi. L’inferno dell’Appennino bolognese, nella centrale elettrica Enel del lago di Suviana, si è scatenato intorno alle 14,30, quando una turbina è esplosa all’ottavo piano sotto lo zero causando prima un incendio e poi l’allagamento del nono, con crollo di un solaio.

L’esplosione e il successivo crollo hanno travolto almeno 12 tecnici, tutti di ditte esterne (uno era un ex dipendente Enel impiegato come consulente per queste società), che lavoravano alla messa in opera di adeguamenti della centrale. In tre, all’ottavo piano, sono morti sul colpo e sono stati individuati i corpi. Altri sono stati investiti dal soffitto crollato, prima che un tubo refrigerante della turbina allagasse l’ambiente. Quattro persone risultano al momento ancora disperse, ma le ricerche andranno avanti per tutta la notte. Cinque invece sono gravemente ferite e ricoverate negli ospedali di Parma, Cesena, Bologna e Pisa.

Dal momento dell’esplosione sono intervenute dodici squadre dei vigili del fuoco, di cui due di sommozzatori. A queste si aggiungono due squadre specializzate nella ricerca sotto le macerie: dovranno operare fino a 40 metri sottoterra, su 70 di profondità della centrale, per recuperare i dispersi. Sul posto, nella giornata più nera che la storia recente del lavoro italiano ricordi, anche carabinieri, polizia e Guardia di finanza. Per le istituzioni la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, e i sindaci del territorio, oltre a quello metropolitano di Bologna Matteo Lepore: “Rischia di essere una delle tragedie sul lavoro più gravi della storia recente del nostro Paese”.

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Siamo nella frazione di Bargi, comune di Camugnano. Qui si trova una delle quattro centrali idroelettriche di un sistema di laghi che coinvolge, oltre a quello di Suviana, il Brasimone, Santa Maria e Pavana. Una centrale strategica per la rete nazionale: da qui, raccontano le persone del territorio, partì la spinta per riattivare l’elettricità in tutta Italia dopo il blackout del 2003. Al presidente della Regione Stefano Bonaccini è arrivato il cordoglio del capo dello Stato, Sergio Mattarella. “Adesso è il momento dei soccorsi poi però pretendiamo di sapere le cause, cosa è successo: davvero non è tollerabile che si possa morire così sul lavoro”, ha detto Bonaccini.

La premier Giorgia Meloni ha espresso “tutta la mia vicinanza e quella del governo ai familiari delle vittime e ai feriti rimasti coinvolti”. In serata è arrivato alla centrale anche il viceministro delle Infrastrutture Galeazzo Bignami. Ancora da chiarire molti aspetti della dinamica: pare che prima dell’esplosione si fosse sentito un rumore strano che ha spinto alcuni lavoratori ad allontanarsi. E all’interno della centrale, secondo quanto ha riportato il sindaco di Camugnano Marco Masinara, sarebbero rimasti due feriti lievi, per non abbandonare i colleghi. Il lavoro dei soccorritori proseguirà per tutta la notte e finquando non saranno stati ritrovati tutti i dispersi, con le istituzioni locali che si sono attrezzate per portare un centinaio di panini ai soccorritori.

Sul posto anche il procuratore capo, Giuseppe Amato. “Adesso è il momento della ricerca, poi sarà il momento di capire che cos’è successo”, si è limitato a dire ai cronisti. Inevitabilmente verrà aperta un’inchiesta: “In questa fase stiamo cercando di capire che cos’è successo, faremo un’iscrizione di natura tecnica del fascicolo nei prossimi giorni per eseguire gli accertamenti urgenti che sono in primo luogo quelli sulle salme, verificheremo se è necessario o no procedere alle autopsie e poi dopo faremo gli approfondimenti”.

Si sono mossi anche i sindacati. Cgil e Uil regionali, già mobilitate per lo sciopero nazionale di giovedì 11 proprio per la sicurezza sul lavoro, hanno raddoppiato a otto ore la durata dello sciopero. “Siamo di fronte all’ennesima strage”, ha commentato il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini.

Ernesto Giusti

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